Le Indagini AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati permettono di analizzare le caratteristiche dei laureati dei corsi di studio della classe di primo livello di Scienze della comunicazione e di valutarne gli esti occupazionali.
Il profilo dei laureati in Scienze della comunicazione
Nel corso di laurea in Scienze della comunicazione si studia prevalentemente Scienze Politiche e Sociali, Lingue e Letterature Moderne e Filosofia. I laureati di tale percorso sono in prevalenza donne (69,3%), ottengono il titolo di primo livello in media a 25,4 anni, impiegando 4,2 anni (rispetto ai 3 anni previsti dall’ordinamento), con un voto medio di laurea pari a 99,5 su 110.
Durante gli studi l'8,9% dei laureati in Scienze della comunicazione ha svolto esperienze di studio all’estero riconosciute dal proprio corso di laurea, mentre il 58,4% ha svolto tirocini formativi curriculari.
Si dichiarano soddisfatti del percorso universitario appena concluso: potendo tornare ai tempi dell’iscrizione, il 61,7% sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo.
Su Universitaly, scegliendo la classe di primo livello in “Scienze della comunicazione (L-20, 14)”, è possibile vedere i corsi di laurea e gli Atenei tra cui scegliere.
Le scelte formative e gli esiti occupazionali dei laureati in Scienze della comunicazione
Dopo la laurea di primo livello in Scienze della comunicazione il 41,1% dei laureati prosegue gli studi iscrivendosi a un corso di laurea magistrale: i percorsi più scelti sono Scienze della comunicazione pubblica, d'impresa e pubblicità (38,9%) e Informazione e sistemi editoriali (14,7%).
Il 57,8%, invece, decide di entrare direttamente nel mercato del lavoro, senza essersi mai iscritto a un altro corso di laurea.
Tra chi non prosegue con gli studi, il tasso di occupazione a dodici mesi dalla laurea di primo livello in Scienze della comunicazione è pari al 66,3%.
Il 40,8% degli occupati ad un anno si è inserito nel mercato del lavoro solo dopo il conseguimento del titolo; il 20,2%, invece, lavorava al momento della laurea ma ha successivamente cambiato lavoro, mentre il 38,8% prosegue, ancora dopo un anno, il lavoro iniziato prima del conseguimento del titolo.
Il 9,6% degli occupati, dopo un anno dalla laurea, è impegnato in attività autonome (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), il 25,9% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, il 13,0% con contratti formativi, mentre il 31,9% con un contratto non standard (prevalentemente a tempo determinato).
Il lavoro part-time riguarda il 33,7% degli occupati e la retribuzione mensile è pari, in media, a 1.022 euro netti. L’84,8% lavora nel settore privato. È occupato nel ramo del commercio il 29,2% dei laureati, della pubblicità e delle comunicazioni il 18,4% e nel ramo dei servizi ricreativi e culturali il 7,4%.
Il 21,9% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università; il 53,4% dichiara di utilizzarle in misura ridotta, mentre il 24,5% per nulla.