Le indagini AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati permettono di valutare le performance formative e gli esiti occupazionali dei laureati dei corsi di studio della classe magistrale biennale in Scienze della comunicazione pubblica, d'impresa e pubblicità.
Il profilo dei laureati in Scienze della comunicazione pubblica, d'impresa e pubblicità
Il 66,3% dei laureati in Scienze della comunicazione pubblica, d'impresa e pubblicità ha conseguito il precedente titolo di primo livello in Scienze della comunicazione. Sono in prevalenza donne (70,6%) e, in media, ottengono il titolo magistrale a 27,1 anni. Impiegano in media 2,7 anni (rispetto ai 2 anni previsti dall’ordinamento) per conseguire il titolo magistrale biennale, con un voto medio di laurea pari a 106,4 su 110.
Durante gli studi il 9,7% dei laureati in Scienze della comunicazione pubblica, d'impresa e pubblicità ha svolto esperienze di studio all’estero riconosciute dal proprio corso di laurea, mentre il 78,7% ha svolto tirocini formativi curriculari.
Si dichiarano soddisfatti del percorso universitario appena concluso: potendo tornare ai tempi dell’iscrizione, il 69,0% sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo.
La condizione occupazionale dei laureati in Scienze della comunicazione pubblica, d'impresa e pubblicità
A un anno dal titolo
A dodici mesi dalla laurea magistrale biennale, il tasso di occupazione per i laureati in Scienze della comunicazione pubblica, d'impresa e pubblicità è pari al 73,5%.
Il 46,9% degli occupati ad un anno si è inserito nel mercato del lavoro solo dopo il conseguimento del titolo magistrale biennale; il 21,7%, invece, lavorava al momento della laurea ma ha successivamente cambiato lavoro, mentre il 31,5% prosegue, ancora dopo un anno, il lavoro iniziato prima del conseguimento del titolo.
L'8,4% degli occupati, dopo un anno dalla laurea, è impegnato in attività autonome (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), il 24,2% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, il 17,9% con contratti formativi, mentre il 33,1% con un contratto non standard (prevalentemente a tempo determinato). Il lavoro part-time coinvolge il 24,3% degli occupati e la retribuzione mensile netta è pari, in media, a 1.074 euro. L'85,8% dei laureati in Scienze della comunicazione pubblica, d'impresa e pubblicità lavora nel settore privato. È occupato nel ramo della pubblicità e delle comunicazioni il 24,2% dei laureati, del commercio il 19,5% e nell'industria manifatturiera il 7,5%.
Il 36,9% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università; il 47,5% dichiara di utilizzarle in misura ridotta, mentre il 15,6% per nulla.
A cinque anni dal titolo
Dopo cinque anni dal titolo magistrale biennale, il tasso di occupazione dei laureati in Scienze della comunicazione pubblica, d'impresa e pubblicità è pari all'88,7%.
Il 9,9% degli occupati, a cinque anni dalla laurea, è impegnato in attività autonome (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), il 64,1% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 15,2% con un contratto non standard (prevalentemente a tempo determinato). Il lavoro part-time coinvolge il 16,8% dei laureati e la retribuzione media è pari a 1.359 euro netti al mese. L'82,4% dei laureati in Scienze della comunicazione pubblica, d'impresa e pubblicità lavora nel settore privato. È occupato nel ramo della pubblicità e delle comunicazioni il 18,9% dei laureati, del commercio il 18,0% e nell'industria manifatturiera il 10,3%.
Il 29,3% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università; il 55,4% dichiara di utilizzarle in misura ridotta, mentre il 15,0% per nulla.
A cinque anni dal titolo, tra i laureati in Scienze della comunicazione pubblica, d'impresa e pubblicità il 4,8% svolge una professione dirigenziale (compresi gli imprenditori), il 37,3% una professione ad elevata specializzazione, il 28,3% una professione tecnica, mentre il 29,5% una professione esecutiva o di livello inferiore. Concentrando l’attenzione sulle professioni di livello più elevato (prime due voci), la professione più diffusa è quella di Specialista nella commercializzazione di beni e servizi (escluso il settore ICT - 11,5%), seguita da Specialista delle relazioni pubbliche, dell'immagine e professioni assimilate (4,1%) e Specialista nella commercializzazione nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (3,2%).