La riforma universitaria (D.M. n. 509/1999) e il successivo D.M. 270/2004 hanno fortemente incentivato l’inserimento dei tirocini curriculari all’interno dei piani di studio, con l’attribuzione di crediti formativi per attività svolte sia all’interno sia all’esterno dell’università. Successivamente, sono stati adottati vari provvedimenti che complessivamente hanno favorito una più ampia diffusione dei tirocini riconosciuti.
Da anni, tali esperienze rappresentano per gli studenti una carta vincente da giocare sul mercato del lavoro: chi ha svolto un tirocinio curriculare ha, a parità di tutte le altre condizioni, il 4,3% di probabilità in più di essere occupato a un anno dal conseguimento del titolo rispetto a chi non ha svolto tale tipo di attività.
Per “tirocini riconosciuti dal corso di studio” (o curriculari) si intendono sia i tirocini effettivamente organizzati dal corso sia le attività lavorative già svolte e riconosciute solo successivamente dal corso.
Negli ultimi dieci anni la quota di laureati che ha svolto un tirocinio ha avuto un andamento altalenante: dopo un periodo di sostanziale stabilità, dal 2015 si è evidenziata una costante crescita fino al 2019 (portando tale quota al 59,9%) cui è seguita un’apprezzabile contrazione (di quasi 3 punti percentuali) tra il 2020 e il 2021. Nel 2022 la quota di laureati che ha svolto questa attività è tornata a crescere (oltre 2 punti percentuali rispetto al 2021) raggiungendo il 59,4%.
Sembra dunque che il rallentamento delle esperienze di tirocinio, verosimilmente imputabile alla situazione pandemica, sia già stato superato.
Laureati degli anni 2012-2022: attività di tirocinio curriculare riconosciute dal corso di laurea (valori percentuali).
Fonte: AlmaLaurea
Differenze per tipo di corso
Nel 2022 ha svolto tirocini il:
- 58,5% dei laureati di primo livello
- 56,3% dei laureati magistrali a ciclo unico
- 61,8% dei laureati magistrali biennali.
Tra i laureati di primo livello, chi non intende proseguire gli studi con una laurea magistrale ha svolto questa esperienza più frequentemente di chi invece intende proseguire la formazione con un corso di secondo livello: il 68,9% rispetto al 53,1%.
Un altro 16,0% dei laureati magistrali biennali, pur non avendo svolto tirocini durante il biennio, ha comunque compiuto tale esperienza nel corso del primo livello degli studi universitari.
Laureati dell’anno 2022: attività di tirocinio curriculare riconosciute dal corso di laurea per tipo di corso (valori percentuali)
Fonte: AlmaLaurea
Differenze per gruppo disciplinare
In generale si osserva una più ampia diffusione di tirocini nei gruppi:
- educazione e formazione (87,5%)
- medico-sanitario e farmaceutico (80,3%),
- scienze motorie e sportive (79,9%)
- agrario-forestale e veterinario (76,6%)
- informatica e tecnologie ICT (69,4%)
Sono meno diffusi nei gruppi:
- giuridico (30,2%)
- letterario-umanistico (33,9%)
- ingegneria industriale e dell'informazione (40,1%)
Laureati dell’anno 2022: attività di tirocinio curriculare riconosciute dal corso di laurea per gruppo disciplinare (valori percentuali)
Fonte: AlmaLaurea
Differenze per ateneo, di genere e socio-economiche
Il 61,4% dei laureati degli atenei del Nord (55,0% nel Nord-Ovest e 67,6% nel Nord-Est) ha effettuato esperienze di tirocinio, in misura maggiore rispetto a quelli del Centro (54,6%) e a quelli del Mezzogiorno (60,0%, in dettaglio 58,0% nel Sud e 64,9% nelle Isole).
Differenze si registrano anche sulla base della dimensione degli atenei: sono quelli con meno di 10 mila iscritti ad osservare una maggiore diffusione dei tirocini (67,3%) rispetto a quelli con oltre 60 mila iscritti (52,3%).
La probabilità di svolgere un tirocinio è più elevata tra:
- le donne rispetto agli uomini
- coloro che hanno compiuto studi secondari di secondo grado tecnici o professionali
- quelli che hanno ottenuto performance scolastiche meno brillanti.
Tirocini effettivi e riconoscimento di attività lavorative pregresse
Le attività lavorative già svolte e riconosciute solo successivamente dal corso costituiscono il 15,8% del totale delle attività di tirocinio svolte dai laureati, con evidenti differenze tra i gruppi disciplinari.
I riconoscimenti di attività lavorative pregresse sono molto diffusi nei gruppi:
- politico-sociale e comunicazione (30,6%)
- economico (26,5%)
- giuridico (26,1%)
- linguistico (24,3%)
- letterario-umanistico (22,8%)
Sono invece rari nelle discipline del gruppo medico-sanitario e farmaceutico (3,5%) e scientifico (7,2%).
Quanto alle vere e proprie attività di tirocinio organizzate dal corso di laurea, la quota maggiore riguarda quelle svolte al di fuori dell’università (61,3%): fanno eccezione il gruppo scientifico e quello di informatica e tecnologie ICT, i cui laureati hanno svolto tirocini presso l’università in più del 40% dei casi (rispettivamente 52,9% e 40,7%).
Laureati dell’anno 2022 che hanno svolto tirocini curriculari: tipo di attività per gruppo disciplinare (valori percentuali)
Fonte: AlmaLaurea
Tirocini all’estero e valutazione dell’esperienza
Come per i laureati del 2021, anche per quelli del 2022 la scarsa mobilità legata all’emergenza pandemica ha comportato una riduzione della quota già esigua di tirocini organizzati dal corso di studio che vengono svolti all’estero (3,7%, era il 5,4% nel 2019).
Il tirocinio all’estero rimane tuttavia più diffuso tra i laureati magistrali biennali (6,9%) e tra i magistrali a ciclo unico (3,7%), mentre riguarda solo l’1,9% dei laureati di primo livello;
Infine, il 67,0% dei laureati esprime un’opinione decisamente positiva sull’esperienza di tirocinio compiuta (se si sommano anche i moderatamente soddisfatti la valutazione positiva raggiunge il 94,1%);
Distinguendo tra tirocini svolti in Italia e all’estero, si rileva una maggiore soddisfazione tra i laureati che hanno lasciato il Paese per svolgere questa attività (10,0 punti percentuali se si considerano i decisamente soddisfatti).