Dotarsi di un piano di sostenibilità è diventata una prerogativa per le aziende che vogliono fare la differenza e contribuire come parte attiva al cambiamento ambientale, sociale ed economico del pianeta. Un cambiamento richiesto anche dai consumatori, i clienti di piccole e grandi imprese, ma anche gli stessi lavoratori, sempre più attenti ai valori e all’etica dei brand.
Secondo una ricerca di Havas Pr e Havas Media Network e presentata da Confidustria nel 2023, per esempio, l’80% degli italiani preferisce acquistare da chi segue politiche green, rispettando la circolarità dei processi o optando per l’uso di energie rinnovabili. Uno studio Ipsos 2022 condotto tra gli under 25 ha invece evidenziato la loro richiesta di un’economia sostenibile e il desiderio di lavorare per business equi, inclusivi e socialmente responsabili.
In questo contesto il piano strategico di sostenibilità aziendale diventa uno strumento fondamentale. Ma cos’è nello specifico, perché è vantaggioso e come si fa?
Cos’è il piano di sostenibilità aziendale
Il piano di sostenibilità è un documento strategico con cui l’impresa delinea gli obiettivi, le azioni e le misure che intende adottare per integrare la sostenibilità nel proprio modello di business. Si tratta di una visione a medio e a lungo termine che mira a ridurre l'impatto ambientale, promuovere il benessere sociale e il wellbeing e assicurare una governance trasparente ed equa.
Nella stesura è necessario coinvolgere gli stakeholder più significativi - come dipendenti, fornitori, clienti e investitori - mirando a obiettivi concreti, ben pianificati nel tempo, ma soprattutto monitorabili e raggiungibili.
È utile evidenziare che il piano di sostenibilità è un documento diverso dal report di sostenibilità, anche se si tratta di due attestazioni interconnesse. Se il primo riguarda una comunicazione periodica, puntuale e trasparente delle iniziative e degli impegni abbracciati dall’impresa, il secondo è invece uno strumento di monitoraggio e analisi dei risultati che aiuta le organizzazioni a esaminare il successo delle proprie azioni.
Il report viene redatto annualmente seguendo regole ben precise, come gli standard GRI, un modello globale che considera parametri condivisi tra cui la performance economica, la non discriminazione sul lavoro, la salute e la sicurezza dell’impresa.
I vantaggi del piano di sostenibilità
L’azienda che stabilisce obiettivi raggiungibili e determinati nel tempo rispetto al tema dell’impatto ambientale del proprio business, può ottenere diversi benefici sia in termini economici, che sociali, come:
- migliorare l'efficienza operativa, tra cui la gestione dei costi e delle risorse;
- incrementare la qualità dei prodottie dei servizi offerti, in ottica di innovazione green, limitando i rischi ambientali e sociali;
- rafforzare la visibilità, la credibilità e l’autorevolezza del brand;
- fidelizzare e attirare nuovi clienti che condividono gli stessi valori del business;
- coinvolgere in modo attivo gli interlocutori, perché facciano parte del sistema e possano godere sempre della massima trasparenza;
- ottenere finanziamenti agevolati ESG, come sostegno per perseguire i propri traguardi;
- attrarre nuove risorse che sostengono gli stessi valori etici, contribuendo a ridurre il fenomeno della great resignation.
Come attuare un piano di sostenibilità efficace per la tua azienda
Il piano strategico di sostenibilità di solito segue un processo suddiviso in quattro fasi. Vediamole insieme.
1. Valutazione e determinazione degli obiettivi e dei rischi
Prima di redigere il documento, occorre determinare qual è l’impatto economico, sociale, ambientale e di governance del business al momento della stesura e metterlo in correlazione con la mission e la vision imprenditoriale. Analizzare il report di sostenibilità può essere un ottimo punto di partenza per individuare i primi miglioramenti a cui ambire così come mettere in correlazione gli obiettivi con i trend e le esigenze del mercato. In questo modo si possono stabilire traguardi misurabili e raggiungibili, considerandone al contempo i possibili rischi.
2. Coinvolgimento degli stakeholder
Chiedere ai fornitori, ai clienti e ai collaboratori quali sono gli obiettivi che vorrebbero veder realizzati per primi, è importante per definire un buon piano di sostenibilità. Per farlo si possono organizzare focus group e momenti di approfondimento dedicati a queste tematiche, oppure inviare via email dei questionari e dei sondaggi di raccolta dati anonimi. Lo scopo è ottenere una matrice di materialità, ovvero una rappresentazione grafica che riunisce e mette in evidenza gli aspetti di sostenibilità più significativi e di maggiore rilevanza per gli stakeholder.
3. Definizione dei piani d’azione
Chiarito lo status quo dell’impresa e i risultati principali che si intendono conseguire, si stabilisce una roadmap di iniziative da mettere in pratica, in aree chiave e tempi ben definiti, per raggiungere ciascun traguardo. Un esempio? Si può pensare di puntare alla totale neutralità climatica entro un determinato anno, oppure di smaltire correttamente i rifiuti e ridurli il più possibile in un periodo preciso. Va sempre ricordato che queste attività necessitano di una distribuzione ragionata delle risorse da investire e dovrebbero rispettare i principi del proprio business, oltre che il quadro normativo vigente.
4. Redazione e attuazione
In questa fase conclusiva si mette nero su bianco il piano di sostenibilità, in cui l’organizzazione dichiara il suo impegno in campo ambientale e sociale. Un testo esaustivo, chiaro e fruibile a tutti, che offre una visione chiara e completa sui processi in corso e sulle attività pianificate. Non essendoci linee guida condivise per la stesura del testo, ci si può basare sui Sustainable Development Goals (SDGs) dell’ONU, ovvero sui 17 obiettivi che tracciano il percorso da seguire per uno sviluppo sostenibile, e sui già citati GRI. Ad ogni traguardo va abbinato un set di indicatori per monitorare i progressi e comunicarli agli stakeholder.
Sostenibilità, un tema sempre più importante per le aziende
Negli ultimi anni, la sostenibilità è diventata un elemento cruciale nelle strategie imprenditoriali. Il piano, dunque, si conferma come un importante strumento per affrontare le attuali sfide legate ai cambiamenti climatici, alla salvaguardia delle risorse naturali e alla responsabilità sociale. Rappresenta una dichiarazione d’intenti, capace di rispondere alle crescenti aspettative dei consumatori e degli stakeholder, oltre a migliorare le politiche di employer branding, attirando o trattenendo i talenti che intendono lavorare con chi ha una visione etica ben precisa.
I giovani, infatti, preferiscono firmare un contratto con imprese che condividono gli stessi valori e dimostrano un impatto positivo sulla società con azioni concrete e misurabili, che comprendono anche l’attuazione di attività di welfareper i dipendenti, la distribuzione dei buoni di mobilità, la promozione della modalità di lavoro ibrida in ottica di work-life balance, o altri provvedimenti per favorire il benessere psicologico o la genitorialità.
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