Un master in Città di Genere

Formare figure professionali in grado di portare una visione gendermainstreaming in ogni campo della pianificazione, della progettazione e delle politiche pubbliche urbane e territoriali è l’obiettivo del Master in Città di genere. Metodi e tecniche di pianificazione e progettazione urbana e territoriale promosso dall’Università degli Studi di Firenze.

Intervista alla coordinatrice del Master la professoressa Daniela Poli.

Professoressa, cosa si intende per “Città di genere”?

“Città di genere” significa costruire una città in grado di rispondere alle esigenze di tutte le persone che la abitano, partendo da uno sguardo specifico, situato nei corpi e nelle relazioni con lo spazio di vita che sappia dialogare con le tante sfide contemporanee. La pandemia e le crisi ambientali, ad esempio, insieme ai cambiamenti delle condizioni della vita (lavoro da casa, agile, smart, autoimprenditoria), richiamano l’esigenza della costruzione di città e di politiche urbane centrate sulle esigenze della vita quotidiana, sul benessere delle popolazioni (umane e non umane) e sulla co-progettazione. Pensiamo al significato profondo di città di prossimità, che non si limiti agli spostamenti efficienti in poco tempo, ma che ragioni sul saper conciliare i diversi aspetti della vita (lavoro, cura, benessere personale) per poter anche coltivare le relazioni e i legami sociali i luoghi e spai pubblici adatti allo scopo. Si tratta di indirizzi che richiedono orientamenti non oggettivi, ma che nascono dall’ascolto, dalla capacità di cura e di attenzione alle necessità dei luoghi e dei loro abitanti. Temi che sono stati al centro della riflessione e dell’attività professionale di molte architette e urbaniste, che hanno lavorato e fatto proposte progettuali orientate al benessere diffuso, partendo proprio dalla dimensione della prossimità e delle tante differenze che convivono e popolano lo spazio urbano.

L’importanza dell’approccio gender sensitive è stata recentemente ribadita anche a livello europeo. La strategia per la parità̀ di genere 2020-2025 sottolinea la volontà̀ e la richiesta esplicita di inserire sistematicamente una prospettiva di genere in ogni fase di elaborazione delle politiche in tutti i settori di azione dell'UE. Si tratta di una sollecitazione importante che, per essere applicata, richiede a chi si occupa della costruzione e dell’attuazione di politiche pubbliche un impegno consapevole e responsabile per porre fine alla violenza di genere, combattere gli stereotipi, ripensare in profondità̀ gli spazi dell’abitare, i servizi, le economie, le opportunità̀ di lavoro, i processi decisionali. In particolare, nella prospettiva di implementazione del Green Deal europeo, la Commissione sottolinea come “Donne e uomini non sono influenzati nello stesso modo dalle politiche verdi che mirano a contrastare i cambiamenti climatici (le donne hanno meno possibilità̀ come rifugiati climatici) o a promuovere la transizione all'energia pulita (le donne sono maggiormente vittime della povertà̀ energetica) o i trasporti a emissioni zero (sono le donne a utilizzare di più̀ i trasporti pubblici). Affrontare la dimensione di genere può̀, pertanto, essere determinante per sfruttare appieno il potenziale di queste politiche”.

Come si sviluppa il percorso didattico del Master?

Il master prevede più̀ orientamenti:
 • orientamento internazionale (ogni modulo è caratterizzato da un seminario tenuto da un’esperta straniera);

 • orientamento teorico (ogni modulo trasmette competenze concettuali);

• orientamento pratico (ogni modulo prevede alcune ore di laboratorio per esercitazioni pratiche / discussioni / riflessioni comuni);

 • orientamento inclusivo (in apertura e in chiusura del master sono previsti seminari e momenti di dibattito allargati a tutta la comunità̀ scientifica e delle pratiche sociali).

Il master prevede un approccio interdisciplinare su base spaziale alle nove tematiche affrontate dal corso:

1. Donne, città e territorio: una lunga storia: è la parte introduttiva orientata all’illustrazione di come le donne abbiano manipolato lo spazio, creando luoghi propri in tutto il corso della storia. Il modulo prevede lezioni di carattere storico sul pensiero e le pratiche femministe, sugli spazi vissuti delle donne dal punto di vista storico e sul contributo disciplinare di architette e urbaniste;

2. La cura come elemento fondativo delle pratiche spaziali: tratta la dimensione della cura intesa sia come approccio conoscitivo e progettuale alle questioni urbane e territoriali, sia come elemento specifico nel quadro della vita quotidiana dove l’esperienza femminile da anni insegna;

3. Genere, politiche e progetti abitativi: dedicato alla questione dell’accesso alla casa e delle politiche abitative. Verranno presentate buone pratiche di politiche abitative gender sensitive e di “case delle donne” e “centri antiviolenza”;

4. Cartografe, geografe e urbaniste e descrizione di genere del territorio e dell’ambiente urbano: questa parte investe la descrizione cartografica del territorio non come operazione neutra, ma di selezione costante degli elementi da tralasciare o da porre in risalto e proporre una lettura della relazione tra corpi e spazi urbani.

5. Genere, dimensione spaziale e politiche pubbliche: è dedicato alle politiche pubbliche urbane e alla loro dimensione di genere. Al suo interno si svolgerà un seminario di approfondimento a tema economico;

6. Dalla città delle esclusioni alla città dell’accoglienza e delle differenze: dedicato in particolare all’approccio alla “Città delle differenze” e alla città intersezionale, un approccio alla pianificazione che mira a mettere in risalto e dare spazio e valore alle diversità degli abitanti;

7. Standard e servizi pubblici: la città abilitante e capacitante: la visione di genere negli strumenti operativi della pianificazione e progettazione urbana e territoriale nel momento della revisione degli Standard urbanistici in Italia;

8. Tempi urbani e vita quotidiana: riguarda la determinazione dei tempi della vita quotidiana, in base alla costruzione di uno spazio;

9. Pianificazione e progettazione urbana di genere: la parte finale è concepita come un laboratorio in cui mettere alla prova le conoscenze e competenze apprese.

A chi è rivolto e quali profili forma?

Il master è rivolto a tutte le persone con una laurea magistrale o equipollente, in qualunque disciplina.
Il corso si propone di formare figure professionali in grado di portare una visione gendermainstreaming in ogni campo della pianificazione, della progettazione e delle politiche pubbliche urbane e territoriali.
In particolare, il master intende formare esperte ed esperti che si possono rivolgere a tre percorsi professionali:

•    all’interno del mondo professionale degli studi di architettura e urbanistica attraverso l’acquisizione di competenze che rendano progetti e piani più̀ equi da un punto di vista di genere (sono previsti 20 CFP dell’Ordine degli Architetti);

•    all’interno del mondo della pubblica amministrazione, garantendo competenze trasversali di regolazione del territorio e di formulazione di politiche urbane e territoriali ispirate al gendermainstreaming;

•    nel mondo accademico e della ricerca costruendo le basi e dando spunti per percorsi innovativi di approfondimento anche a carattere internazionale.

Al termine del corso i/le discenti avranno acquisito le seguenti conoscenze/competenze/abilità:

- conoscenze e competenze legate al pensiero delle donne, in particolare in ambito urbano e ambientale;

- conoscenze delle principali politiche, piani, progetti gendersensitive a livello nazionale, europeo e internazionale rispetto alla città, all’abitare, agli spazi pubblici e di prossimità̀, all’ambiente e territorio;

- abilità di ascolto, lettura critica della realtà̀ urbana in chiave gender sensitive e inclusiva;

- competenze di pianificazione e progettazione interattiva.

Sono previsti stage?

Si sono previsti e gli obiettivi del tirocinio sono:

Mettere in pratica le competenze teoriche acquisite dal discente durante la formazione del Master tramite un lavoro sul campo;

Consentire al discente di confrontarsi con contesti lavorativi (ricerca, pubblica amministrazione, pratica professionale) altamente qualificati di progettazione e pianificazione orientata al gendermainstreaming.

È possibile altresì presentare un project work individuale.

Quali prospettive occupazionali per chi si diploma al Master?

Come detto, il master intende formare figure professionali sia nell’ambito della professione, sia della ricerca, sia della pubblica amministrazione. Pensiamo che queste competenze siano più che mai necessarie per fronte in maniera non meramente tecnica alle sfide che si presentano sia a livello globale (il cambiamento climatico, le crisi ambientali ed economiche), sia a livello locale con la ricerca del benessere di tutto il vivente in un territorio. Sono ovviamente temi sempre aperti e in piena evoluzione: si pensi che in alcune città del nord Europa come ad Umea in Svezia, viene organizzata una formazione sui temi della città femminista rivolta a tutti i dipendenti della pubblica amministrazione assieme decisori politici, proprio per saggiare e verificare sul terreno un aspetto trasversale rispetto ai vari settori i dell’agenda urbana.

Scheda Master

Tipologia Master: Master Universitario II Livello
Sito web
Posti disponibili: minimo 10 – massimo 50
Durata del corso: 1 anno
Periodo di svolgimento: 17 febbraio – 28 ottobre 2023
Modalità didattica: In modalità̀ duale (presenza/distanza), utilizzando le seguenti metodologie
- Lezioni frontali in aula,
- seminari,
- laboratori di simulazione in gruppi,
- laboratori sul campo,
- project-work sia in presenza sia distanza tramite l’uso integrato di una serie di piattaforme (Webinar, Zoom, Meet, Webex) che consentono sia la partecipazione in sincrono sia la possibilità̀ di rivedere le lezioni in asincrono.
- modalità̀ distanza su piattaforma dedicata in modalità̀ sincrona e asincrona
Lingua: italiano (eventualmente inglese per alcuni seminari con ospiti internazionali)
Frequenza: venerdì h.15/19 sabato h. 10/18
Sede del corso: Firenze - Prato
Scadenza presentazione domande di ammissione all’Università di Firenze: 16 dicembre 2022
Modalità di selezione: selezione per titoli
Quota di partecipazione: 2000€
Agevolazioni/borse di studio: Sono previste 8 borse di studio: il PIN di Prato ne prevede 7 da 1400€ a copertura parziale della quota di iscrizione; l’università di Firenze prevede una borsa a copertura totale di 2000 euro a rimborso delle spese di iscrizione. Per accedere alle 7 borse del PIN di Prato è necessario fare domanda di ammissione al master all’università di Firenze entro il 16 dicembre 2022 e poi fare domanda al PIN per partecipare alla selezione entro il 10 gennaio 2023.
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