L’HR gamification è una delle strategie più innovative per il recruiting dei talenti e riveste un ruolo molto importante nel mondo degli affari. Incorporare degli elementi di gioco in un contesto non ludico, come quello del processo di selezione, permette ai recruiter di testare attivamente diverse competenze e peculiarità dei candidati, tra cui le soft e le hard skills.
Ma cos’è esattamente l’HR gamification e come può essere utile alle imprese? In questo articolo vedremo di cosa si tratta e alcuni consigli utili su come utilizzarla per migliorare l’acquisizione, l’inserimento e il coinvolgimento aziendale.
Cos'è l'HR gamification
L’HR gamification è una metodologia che si ispira alle dinamiche del gioco e usa concetti come i punti, i badge e le sfide per incentivare i collaboratori all’uso di modelli di comportamento positivi per il raggiungimento degli obiettivi di business.
Il termine gamification nasce nel 2002 con Nick Pelling, programmatore britannico e creatore di diversi videogiochi, ma è il formatore taiwanese-americano Yu-kai Chou che accosta per primo questa parola al contesto aziendale. Chou sottolinea come il gioco sia capace di aumentare la produttività e far leva sulle motivazioni profonde di chi partecipa alle iniziative.
La differenza tra gamification e serious game
Esistono diversi modi per introdurre il gioco in azienda e, spesso, i confini tra le varie tecniche possono sembrare sfumati agli occhi dei meno esperti. L’HR gamification, in particolare, riprende alcuni elementi mutuati dai videogiochi, come il raggiungimento dei livelli e l’assegnazione dei punti. I serious game, invece, sono giochi veri e propri usati a scopo formativo-educazionale.
HR gamification, quali vantaggi per il business?
Le attività di HR gamification si possono impiegare con successo sia nella fase di selezione del personale che post assunzione, e permettono di:
- rendere la selezione più coinvolgente e interattiva, rafforzando l’employer branding;
- catturare l’attenzione dei candidati, anche di quelli “passivi” che intendono cambiare lavoro in futuro, favorendo la percezione di un’azienda innovativa;
- valutare in modo completo le competenze dei talenti, andando oltre all'istruzione e alle qualifiche elencate nel CV;
- accelerare i processi di recruiting, rendendoli più snelli ed efficienti attraverso simulazioni e sfide originali capaci di evidenziare le soft skills e le hard skills, sia digitali che non;
- ottimizzare i livelli di produttività dei dipendenti, con analisi interattive più stimolanti rispetto alle tecniche tradizionali e che possono incentivare l’upskilling;
- incentivare la collaborazione e il lavoro di squadra, favorendo l'allineamento dei dipendenti agli obiettivi aziendali e rafforzando il senso di appartenenza al business.
Sfide, quiz, badge e premi sfruttano l’indole competitiva delle persone, incoraggiando un nuovo approccio alla selezione dei talenti che stimola l’impegno, il coinvolgimento, il rischio e lo sforzo. Inoltre, rendono l’azienda più appetibile agli occhi delle nuove generazioni: secondo un sondaggio di TalentLMS, il 78% degli intervistati ritiene che l’utilizzo di una forma di gamification nel processo di recruiting possa rendere un’azienda più attrattiva.
Come usare l’HR gamification in azienda, step by step
La gamification si può utilizzare in diversi ambiti della gestione del personale, sia nel recruiting che per aumentare la motivazione dei dipendenti e le performance dell’organizzazione. Vediamo quali sono gli approcci più comuni e come adoperare questa tecnica in ogni fase del processo per migliorare la candidate experience.
Gamification nella fase di colloquio per testare le skill dei candidati
Impiegare la gamification nel settore HR, sia durante il colloquio aziendale che nel corso di una career fair, aiuta i recruiter a individuare delle abilità che altrimenti sarebbero difficili da valutare, come le soft skill. Avvalersi di simulazioni e sfide interattive può svelare alcuni tratti della personalità oppure il modo in cui si reagisce allo stress e alle difficoltà. Il gioco diventa, quindi, uno strumento per ottenere una panoramica completa sulle abilità dei candidati e comprendere quali sono le loro:
- soft skill, come la comunicazione, la capacità di lavorare sotto pressione o in gruppo, difficilmente evincibili all'interno del CV;
- hard skill, tra cui le competenze informatiche, linguistiche e altre conoscenze di uno specifico settore, imparate attraverso lo studio e perfezionate con il lavoro.
I vantaggi del percorso di selezione connesso alla gamification sono diversi, tra cui la possibilità di individuare i profili ideali in relazione ad incarichi specifici e l’accelerazione del processo di selezione.
Il potere della HR gamification nell’onbording
La gamification può anche facilitare il processo di onboarding per l’inserimento aziendale. Pianificare delle sfide o delle missioni virtuali personalizzate per i nuovi assunti può aiutarli a:
- comprendere meglio il loro ruolo nell’impresa;
- familiarizzare con i valori e la cultura dell’organizzazione;
- rafforzare il senso di appartenenza con l’azienda.
Gli altri ambiti di applicazione dell’HR gamification
Le tecniche di HR gamification si possono utilizzare per coinvolgere e motivare i dipendenti attraverso sfide e premi a seconda degli obiettivi. Per esempio, un’azienda che basa il proprio core business sull'innovazione può gratificare i lavoratori che propongono soluzioni originali in questo ambito. Ancora, se i valori dell’impresa ruotano attorno alla collaborazione e alle pratiche sostenibili si può ricompensare chi suggerisce idee creative per far squadra o best practices per limitare i consumi energetici sul luogo di lavoro.
La gamification può essere un’ottima risorsa, dunque, per incentivare:
- l’interesse dei partecipanti verso temi specifici;
- il raggiungimento di particolari obiettivi finalizzati all'aumento delle performance nel tempo;
- l’adozione di uno stile di vita sano e di pratiche wellness per migliorare l’ambiente di lavoro;
- la crescita personale e del team, promuovendo una cultura aziendale più inclusiva e collaborativa.
Accortezze utili per usare la gamification con efficacia
Introdurre l’HR gamification per il recruiting aziendale può essere una grande opportunità ma, allo stesso tempo, è facile cadere in qualche errore che può ridurne l'efficacia o screditarne il valore. In ambito lavorativo, infatti, il gioco può essere visto come qualcosa di inappropriato o poco professionale. Attribuire la giusta autorevolezza al test in sede di colloquio, utilizzando anche i metodi di selezione più tradizionali, fa sì che la prova venga percepita come un plus nella valutazione del profilo.
Ancora, è fondamentale assicurare la massima trasparenza sulle regole e sugli obiettivi, così da mantenere alti i livelli di fiducia nell’organizzazione. I candidati vanno informati sui meccanismi del gioco prima del colloquio, garantendo che le regole siano applicate con equità e accessibili a tutti. Per favorire il successo della tecnica di gaming, infine, può essere utile raccogliere i feedback dei partecipanti, così da capire cosa sta funzionando e cosa meno, ricordando di revisionare le prove periodicamente per fidelizzare i talenti.
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