Nell’arco degli ultimi dieci anni l’età alla laurea è scesa in media di oltre un anno, passando da 26,7 anni tra i laureati del 2012 a 25,6 (nel 2001 l’età media era di 28,0 anni).
Fra il 2012 e il 2022 la percentuale dei laureati con 27 anni o più si è ridotta passando dal 29,8% al 20,5% (si consideri che nel 2001 era del 47,8%).
Va tuttavia ricordato che la composizione per età alla laurea è ampiamente diversificata per tipo di corso e per disciplina di studio.
A livello di tipo di corso:
- nei corsi di laurea di primo livello l’età media è pari a 24,4 anni
- nei corsi di laurea magistrali a ciclo unico è di 27,0 anni
- nei corsi di laurea magistrali biennali è di 27,2 anni
A livello disciplinare, l’età media alla laurea oscilla tra i 24,7 anni del gruppo scienze motorie e sportive e i 27,2 anni del gruppo educazione e formazione, ma questi risultati devono essere necessariamente letti alla luce della diversa composizione per tipo di corso.
Per analizzare efficacemente l’età alla laurea, è utile scomporla nelle sue tre componenti:
- l’età all’immatricolazione
- la durata normale del corso
- il ritardo nel conseguimento del titolo universitario
Ritardo all’iscrizione
I dati mostrano che nel periodo tra il 2012 e il 2022 il ritardo all’iscrizione si è ridotto di 0,3 anni, nonostante un lieve aumento registrato nell’ultimo anno: questo dato fotografa il progressivo esaurimento dell’ondata di studenti “adulti” entrati all’università all’indomani della Riforma D.M. n. 509/1999, che aveva raggiunto il picco tra i laureati del 2009 e la successiva stabilizzazione del ritardo all’ingresso nei percorsi universitari.
Distinguendo per tipo di corso, nel 2022 i laureati:
- di primo livello si sono immatricolati con 1,2 anni di ritardo rispetto all’età “canonica” (pari a 19 anni)
- magistrali a ciclo unico con 1,0 anni
- magistrali biennali, che hanno un percorso universitario completato alle spalle, hanno un ritardo all’iscrizione pari a 2,2 anni (in questo caso l’età “canonica” considerata è di 22 anni, che corrisponde alle carriere di studi completamente regolari sia nel ciclo pre-universitario sia nel primo livello).
Negli ultimi dieci anni l’andamento di questo indicatore è diversificato a seconda del tipo di corso:
- tra i laureati di primo livello è diminuito di 0,6 anni
- tra i laureati magistrali biennali il ritardo all’iscrizione è diminuito di 0,3 anni
- tra i laureati magistrali a ciclo unico è aumentato di 0,4 anni
Laureati degli anni 2012-2022: le componenti dell’età alla laurea (valori medi)
Fonte: AlmaLaurea
La durata normale prevista dei corsi di laurea è rimasta pressoché costante nel tempo (3,9 anni), vista la ormai consolidata distribuzione dei laureati per tipo di corso.
Il ritardo negli studi universitari
Il principale responsabile dell’elevata età alla laurea di cui ha sofferto –e tuttora soffre– il nostro sistema universitario è il ritardo negli studi universitari.
Un dato incoraggiante, però, è che in media il ritardo alla laurea si riduce di anno in anno, ed è passato da 1,8 anni del 2012 a 1,0 anni del 2022.
Anche in questo caso sono evidenti le differenze per tipo di corso:
- per i laureati magistrali a ciclo unico del 2022 il ritardo alla laurea è di 1,5 anni,
- per i laureati di primo livello è di 1 anno
- per i laureati magistrali biennali è 0,7 anni
Negli ultimi dieci anni la riduzione del ritardo alla laurea è più consistente tra i laureati di primo livello (-0,7).
Conseguentemente la quota di chi conclude gli studi in corso è aumentata sensibilmente, seppure negli ultimi tre la proroga della chiusura dell’anno accademico concessa agli studenti per l’emergenza Covid19 ne abbia ampliato l’effetto: nel 2022 il 62,5% è regolare (era il 40,7% nel 2012).
Questo fenomeno presenta forti distinzioni per tipo di corso, conclude nei tempi previsti il:
- 62,4% dei laureati di primo livello
- 66,4% dei laureati magistrali biennali.
- 51,7% dei i laureati magistrali a ciclo unico
Per tutti i tipi di corso, dal 2012 a oggi, si registra in ogni caso un deciso incremento della quota di laureati regolari.
Laureati dell’anno 2022: regolarità negli studi per tipo di corso (valori percentuali)
Fonte: AlmaLaurea
L’indice di ritardo alla laurea
L’indice di ritardo alla laurea, che rapporta il ritardo alla durata normale del corso, conferma il miglioramento avvenuto in termini di regolarità negli studi.
Laureati degli anni 2012-2022: indice di ritardo alla laurea (valori medi)
Fonte: AlmaLaurea
Se i laureati nel 2012 avevano accumulato un ritardo corrispondente in media al 59% dell’intera durata del corso, nel 2022 l’indice è sceso al 35%, con evidenti differenze per tipo di corso di laurea:
- 35% tra i laureati di primo livello
- 28% tra i magistrali a ciclo unico
- 37% tra i magistrali biennali.
È estremamente interessante notare dunque che i laureati magistrali a ciclo unico, che come si è visto mostrano percentuali più elevate di “fuori corso”, sono in realtà quelli che ritardano meno rispetto alla durata degli studi. Resta certamente ancora molto da fare, poiché il fatto che un anno di formazione “normale” comporti in media 1,3 anni di permanenza all’università non può essere considerato soddisfacente.
Inoltre, l’analisi dell’indice di ritardo per gruppo disciplinare mostra un quadro molto eterogeneo che vede sfavorito in particolare il gruppo architettura e ingegneria edile (62%) e molto puntuale nella conclusione degli studi il gruppo scienze motorie e sportive (24%).
Laureati dell’anno 2022: indice di ritardo alla laurea per gruppo disciplinare (valori medi)
Fonte: AlmaLaurea
Uno dei fattori che hanno più impatto sull’accumulo del ritardo durante gli studi è lo svolgimento di un’attività lavorativa durante gli studi.
I laureati che concludono l’università senza aver svolto alcuna attività lavorativa impiegano in media il 26% in più rispetto alla durata normale del corso, gli studenti-lavoratori il 35% in più, mentre i lavoratori-studenti, ossia coloro che hanno svolto attività lavorative continuative a tempo pieno per almeno la metà della durata degli studi, impiegano il 70% in più rispetto alla durata normale.
Laureati dell’anno 2022: indice di ritardo alla laurea per esperienze di lavoro durante gli studi (valori medi)
Fonte AlmaLaurea
L’indice di ritardo ha valori fortemente differenziati per ripartizione geografica di ateneo:
- chi si laurea in un ateneo al Nord impiega il 28% in più rispetto alla durata normale del corso per concludere gli studi.
- chi si laurea al Centro impiega il 38% in più.
- chi si laurea nel Mezzogiorno impiega il 43% in più.
Laureati dell’anno 2022 indice di ritardo alla laurea per ripartizione geografica dell’ateneo (valori medi)
Fonte: AlmaLaurea
La tendenza al contenimento del ritardo negli studi universitari da parte dei laureati si può ricondurre in parte al fatto che l’elaborazione della tesi richieda un impegno di tempo sempre minore.
Se nel 2012 i laureati impiegavano in media 5,6 mesi per elaborare la tesi, nel 2022 ne impiegano 4,7:
- i laureati di primo livello dedicano in media 3,4 mesi all’elaborazione della prova finale,
- i laureati di secondo livello (magistrali biennali e a ciclo unico) 6,4 mesi, con evidenti differenze tra discipline di studio.
Sintesi del Rapporto AlmaLaurea 2023 (.pdf)
Consulta i dati: