Le esperienze di studio all’estero svolte dai laureati

Nel 1987 l’adozione del programma Erasmus da parte dell’Unione europea ha contribuito in modo decisivo allo sviluppo della mobilità internazionale degli studenti universitari.

Da allora, compiere un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal sistema universitario significa, nella grande maggioranza dei casi, partecipare a programmi di mobilità Erasmus.

Tali esperienze sono premianti dal punto di vista occupazionale: a parità di condizioni, chi ha svolto un periodo di studio all’estero riconosciuto dal proprio corso di studio ha il 17,1% di probabilità in più di essere occupato rispetto a chi non ha maturato alcun tipo di esperienza al di fuori dei confini nazionali.

La diffusione delle esperienze di studio all’estero riconosciute dal corso di laurea è leggermente aumentata fino al 2020, arrivando a coinvolgere l’11,3% dei laureati, per poi ridursi in modo rilevante nel biennio successivo (quando era scesa rispettivamente all’8,5% e all’8,3%); nel 2023 si osserva un aumento delle esperienze di studio all’estero, che coinvolgono il 9,8% dei laureati.

Seppure i dati facciano riferimento all’intero periodo di studio, la diminuzione evidenziata tra i laureati del 2021 e del 2022 è molto probabilmente attribuibile al periodo di emergenza pandemica, durante il quale le esperienze di studio all’estero hanno registrato una battuta d’arresto per le forti limitazioni imposte agli spostamenti.

Scendendo più in dettaglio, tra i laureati del 2023 le esperienze di studio all’estero sono realizzate nella maggior parte dei casi (8,1%) con programmi dell’Unione europea (Erasmus in primo luogo), mentre le altre esperienze riconosciute dal corso di studio (Overseas, tesi all’estero, ecc.) sono molto meno diffuse (1,7%).

Laureati degli anni 2013-2023: esperienze di studio all’estero (valori percentuali)

Laureati degli anni 2013-2023: esperienze di studio all’estero

Fonte: AlmaLaurea

Paesi di destinazione più frequenti

Il Paese di destinazione più frequente è la Spagna, scelta dal 28,1% degli interessati, seguita da Francia (13,1%), Germania (10,2%) e Portogallo (5,5%).

Le destinazioni scelte dai laureati risentono dei mutamenti legati sia al contesto pandemico, che ha visto ridursi l’accesso a paesi extraeuropei quali la Cina e gli Stati Uniti, sia all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, portando questo paese in ottava posizione, dopo anni in cui si attestava tra i primi quattro paesi di destinazione.

Laureati dell’anno 2023 con un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal corso di laurea: Paese di soggiorno (valori percentuali)

Laureati dell’anno 2023 con un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal corso di laurea: Paese di soggiorno

Fonte: AlmaLaurea

Differenze per tipo di corso di laurea

Fra i laureati di primo livello del 2023 le esperienze di studio all’estero riconosciute dal corso di laurea hanno coinvolto il 7,3% degli studenti (era l’8,2% nel 2020, anno di picco massimo), con lievi differenze fra coloro che intendono proseguire con il biennio magistrale (7,9%) e coloro che dichiarano di volersi fermare al primo livello o di voler intraprendere un diverso percorso di studio (6,0%).

Fra i laureati magistrali biennali del 2023 il 12,5% ha svolto l’esperienza nel biennio magistrale e un altro 6,1% non ha partecipato a programmi nel biennio, ma ne aveva svolti nel primo livello, cosicché il 18,6% dei laureati magistrali biennali (era il 21,0% nel 2020) ha almeno un’esperienza di studio all’estero nel proprio curriculum formativo.

Nei corsi di laurea magistrale a ciclo unico la mobilità ha riguardato il 13,8% dei laureati (era il 16,3% nel 2020).

Laureati dell’anno 2023: esperienze di studio all’estero riconosciute dal corso di laurea per tipo di corso (valori percentuali)

Laureati dell’anno 2023: esperienze di studio all’estero riconosciute dal corso di laurea per tipo di corso 

Fonte: AlmaLaurea

Differenze per gruppo disciplinare

Le esperienze di studio all’estero riconosciute dall’università sono abbastanza frequenti solo fra gli studenti del gruppo linguistico (21,2%), mentre in tutti gli altri gruppi disciplinari la mobilità riguarda al più il 13% dei laureati.

Laureati dell’anno 2023: esperienze di studio all’estero riconosciute dal corso di laurea per gruppo disciplinare (valori percentuali)

Laureati dell’anno 2023: esperienze di studio all’estero riconosciute dal corso di laurea per gruppo disciplinare

Fonte: AlmaLaurea

Differenze per background socio-economico e culturale

Le condizioni socio-culturali ed economiche della famiglia di origine (livello di istruzione dei genitori e status sociale) costituiscono fattori selettivi nei confronti della probabilità di accesso allo studio all’estero.

I laureati che hanno svolto tale esperienza risultano il 15,2% fra i figli di genitori entrambi in possesso di laurea e sono il 6,9% fra i figli di genitori che hanno titoli inferiori al diploma o nessun titolo.

Anche il contesto socio-economico di provenienza ha un ruolo importante: per le famiglie di estrazione sociale meno elevata, infatti, un soggiorno all’estero viene verosimilmente visto come un impegno oneroso che le borse Erasmus o altre fonti di finanziamento non sono sufficienti a compensare.

I laureati che hanno svolto un’esperienza di studio all’estero, infatti, sono il 12,5% tra quelli di estrazione più elevata e il 7,3% tra quelli provenienti da contesti meno favoriti.

Laureati dell’anno 2023: esperienze di studio all’estero riconosciute dal corso di laurea per titolo di studio dei genitori e classe sociale (valori percentuali)

 

Fonte: AlmaLaurea

Esami e tesi all’estero

L’82,5% dei laureati che ha svolto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta dal corso ha sostenuto esami all’estero poi convalidati in Italia: tale quota sale al 92,0% tra i laureati di primo livello, mentre si ferma al 73,2% tra i magistrali biennali.

La minore partecipazione ai programmi di studio all’estero, osservata negli anni più recenti, non ha inciso su una riduzione della quota di coloro che hanno sostenuto esami all’estero, che negli ultimi dieci anni ha registrato un incremento di quasi 10 punti percentuali.

I laureati che hanno svolto una tesi all’estero sono il 24,3% di coloro che hanno avuto un’esperienza di studio all’estero riconosciuta, quota che sale al 41,3% tra i laureati magistrali biennali.

Valutazione dell’esperienza

L’84,7% dei laureati del 2023 che ha partecipato a programmi di mobilità per studio riconosciuti dal corso ha ritenuto l’esperienza di studio all’estero decisamente soddisfacente (se si prendono in considerazione anche i moderatamente soddisfatti la quota dei soddisfatti sale al 97,8%), senza particolari differenze per tipo di corso e gruppo disciplinare.

 

Sintesi del Rapporto AlmaLaurea (.pdf)

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