Quanto è efficace la laurea?

La coerenza tra la laurea conseguita e il lavoro svolto è un fattore fondamentale per la propria soddisfazione professionale.

Ma in quanti svolgono un lavoro coerente con gli studi fatti?

Per rispondere a questa domanda consideriamo l’efficacia del titolo, che combina la richiesta (formale o sostanziale) della laurea per l’esercizio del lavoro svolto e l’utilizzo, nel lavoro, delle competenze acquisite all’università.

L’efficacia della laurea rappresenta una misura soggettiva di coerenza tra studi compiuti e lavoro svolto, in quanto si basa su valutazioni espresse dai laureati occupati. Insieme alle misure normative e a quelle statistiche rappresenta un modo per individuare e analizzare le situazioni di mismatch, orizzontale o verticale.

È importante sottolineare che per i laureati di primo livello, al fine di monitorare in modo adeguato l’efficacia della laurea, si è ritenuto opportuno circoscrivere l’analisi a coloro che, dopo il conseguimento del titolo, non si sono iscritti a un altro corso di laurea.

A un anno dalla laurea

Per quanto riguarda le dichiarazioni dei laureati rispetto all’utilizzo delle competenze acquisite durante gli studi, nonché alla necessità formale o sostanziale del titolo ai fini dell’assunzione, si rileva che nel 2023, a un anno dal conseguimento della laurea, il titolo è “molto efficace o efficace” per il:

  • 61,7% degli occupati di primo livello
  • 69,5% degli occupati di secondo livello

all’opposto, il titolo è valutato “poco o per nulla efficace” dal:

  • 12,8% degli occupati di primo livello
  • 7,4% degli occupati di secondo livello

Rispetto alla precedente indagine, si rileva un aumento dei livelli di efficacia:

  • importante per i laureati di primo livello (+2,4 punti percentuali),
  • più lieve per quelli di secondo livello (+0,8 punti).

Per entrambi i collettivi, quindi, si interrompe il trend di diminuzione dei livelli di efficacia osservato negli anni più recenti.

Complessivamente, il titolo risulta più efficace tra coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il conseguimento del titolo (è almeno efficace per il 69,1% degli occupati di primo livello e per il 75,0% degli occupati di secondo livello) rispetto a quanti, invece, proseguono la medesima attività lavorativa iniziata prima della laurea (46,3% e 54,9% rispettivamente).

A cinque anni dalla laurea

cinque anni dalla laurea, il titolo è valutato almeno efficace dal:

  • 69,4% degli occupati di primo livello
  • 75,7% degli occupati di secondo livello

Per i laureati a cinque anni il 2023 conferma il trend di miglioramento dei livelli di efficacia rispetto al 2022:

  • +1,8 punti per i laureati di primo livello
  • +3,0 punti per quelli di secondo livello

L’analisi sui laureati del 2018 evidenzia, a cinque anni dal titolo, un aumento rispetto a quanto osservato nel 2019 di:

  • 10,7 punti percentuali per i laureati di primo livello
  • 8,2 punti per quelli di secondo livello rispetto

Si confermano livelli più elevati di efficacia tra coloro che hanno iniziato a lavorare dopo aver conseguito il titolo (74,5% e 78,7%, rispettivamente, per i laureati di primo e di secondo livello) rispetto a quanti, invece, proseguono la medesima attività lavorativa iniziata prima della laurea (55,2% e 61,1%).

Differenze per gruppo disciplinare

A un anno dalla laurea di primo livello l’efficacia del titolo risulta particolarmente elevata tra i laureati dei gruppi disciplinari:

  • medico-sanitario (95,7%)
  • educazione e formazione (78,3%)

fondo scala si trovano i gruppi:

  • letterario-umanistico
  • psicologico
  • arte e design

Tra i laureati di secondo livello l’efficacia è particolarmente elevata tra i laureati dei gruppi:

  • medico-sanitario e farmaceutico (86,6%)
  • architettura e ingegneria civile (81,7%)
  • educazione e formazione (80,8%)

Decisamente inferiore alla media, invece, tra coloro che hanno conseguito una laurea nei gruppi:

  • politico-sociale e comunicazione
  • arte e design
  • psicologico

È opportuno evidenziare che i bassi livelli di efficacia osservati in alcuni gruppi disciplinari sono legati, almeno in parte, all’elevata la quota di chi prosegue l’attività lavorativa iniziata prima del conseguimento del titolo.

Anche a cinque anni dal conseguimento del titolo, si confermano sostanzialmente le differenze rispetto al percorso di studio concluso evidenziate tra i laureati a un anno.

L’analisi per gruppo disciplinare mostra infatti che la laurea di primo livello risulta efficace in particolare per gli occupati del gruppo medico-sanitario (95,5%).

Al contrario, le quote di laureati che ritengono la laurea almeno efficace scendono in misura consistente tra i laureati di primo livello dei gruppi:

  • arte e design (22,7%)
  • linguistico (24,5%)
  • politico-sociale e comunicazione (25,1%)

Tra i laureati di secondo livello, i valori più elevati sono raggiunti ancora una volta all’interno dei gruppi:

  • medico-sanitario e farmaceutico (90,9%)
  • educazione e formazione (86,8%)
  • scienze motorie e sportive (83,8%)
  • agrario-forestale e veterinario (81,4%)

I livelli di efficacia più bassi sono invece dichiarati dai laureati dei gruppi:

  • politico-sociale e comunicazione (51,4%)
  • arte e design (59,6%)

 

Sintesi del Rapporto AlmaLaurea (.pdf)

Consulta i dati: