La coerenza tra la laurea conseguita e il lavoro svolto è un fattore fondamentale per la propria soddisfazione professionale.
Ma in quanti svolgono un lavoro coerente con gli studi fatti?
Per rispondere a questa domanda consideriamo l’efficacia del titolo, che combina la richiesta (formale o sostanziale) della laurea per l’esercizio del lavoro svolto e l’utilizzo, nel lavoro, delle competenze acquisite all’università.
L’efficacia della laurea rappresenta una misura soggettiva di coerenza tra studi compiuti e lavoro svolto, in quanto si basa su valutazioni espresse dai laureati occupati. Insieme alle misure normative e a quelle statistiche rappresenta un modo per individuare e analizzare le situazioni di mismatch, orizzontale o verticale.
A un anno dalla laurea
Per quanto riguarda le dichiarazioni dei laureati rispetto all’utilizzo delle competenze acquisite durante gli studi, nonché alla necessità formale o sostanziale del titolo ai fini dell’assunzione, si rileva che nel 2022, a un anno dal conseguimento della laurea, il titolo è “molto efficace o efficace” per il:
- 59,3% degli occupati di primo livello
- 68,7% degli occupati di secondo livello
all’opposto, il titolo è valutato “poco o per nulla efficace” dal:
- 13,8% degli occupati di primo livello
- 8,0% degli occupati di secondo livello
Rispetto alla precedente indagine, si rileva un calo dei livelli di efficacia:
- lieve per i laureati di primo livello (-0,6 punti percentuali),
- più pronunciato per quelli di secondo livello (-2,6 punti).
Si interrompe il trend di miglioramento dei livelli di efficacia anche per i laureati di secondo livello; per quelli di primo livello si era verificato già nel 2021. Per entrambi i collettivi i livelli di efficacia rimangono comunque più elevati di quelli osservati nel periodo pre-pandemico, mentre la quota di chi ritiene la laurea “poco o per nulla efficace” è in tendenziale diminuzione.
Complessivamente, il titolo risulta più efficace tra coloro che hanno iniziato a lavorare dopo il conseguimento del titolo (è almeno efficace per il 66,7% degli occupati di primo livello e per il 73,8% degli occupati di secondo livello) rispetto a quanti, invece, proseguono la medesima attività lavorativa iniziata prima della laurea (43,6% e 53,0%, rispettivamente).
A cinque anni dalla laurea
A cinque anni dalla laurea, il titolo è valutato almeno efficace dal:
- 67,6% degli occupati di primo livello
- 72,7% degli occupati di secondo livello
Per i laureati a cinque anni il 2022 conferma il trend di miglioramento dei livelli di efficacia rispetto al 2021:
- +1,3 punti per i laureati di primo livello
- +0,6 punti per quelli di secondo livello
L’analisi sui laureati del 2017 evidenzia, a cinque anni dal titolo, un aumento rispetto a quanto osservato nel 2018 di:
- 10,7 punti percentuali per i laureati di primo livello
- 7,0 punti per quelli di secondo livello rispetto
Si confermano livelli più elevati di efficacia tra coloro che hanno iniziato a lavorare dopo aver conseguito il titolo (73,3% e 75,7%, rispettivamente, per i laureati di primo e di secondo livello) rispetto a quanti, invece, proseguono la medesima attività lavorativa iniziata prima della laurea (49,3% e 56,7%).
Differenze per gruppo disciplinare
A un anno dalla laurea di primo livello l’efficacia del titolo risulta particolarmente elevata tra i laureati del gruppo:
- medico-sanitario (95,0%)
- educazione e formazione (77,3%)
A fondo scala si trovano i gruppi:
- letterario-umanistico
- linguistico
- arte e design
- politico-sociale e comunicazione
Tra i laureati di secondo livello l’efficacia è particolarmente elevata tra i laureati del gruppo:
- medico-sanitario e farmaceutico (86,2%)
- architettura e ingegneria civile (79,9%)
- educazione e formazione (78,0%)
- scientifico (77,2%)
Decisamente inferiore alla media, invece, tra coloro che hanno conseguito una laurea nel gruppo:
- politico-sociale e comunicazione
- psicologico
- arte e design
È opportuno evidenziare che i bassi livelli di efficacia osservati in alcuni gruppi disciplinari sono legati, almeno in parte, all’elevata la quota di chi prosegue l’attività lavorativa iniziata prima del conseguimento del titolo.
Anche a cinque anni dal conseguimento del titolo, si confermano sostanzialmente le differenze rispetto al percorso di studio concluso evidenziate tra i laureati a un anno.
L’analisi per gruppo disciplinare mostra infatti che la laurea di primo livello risulta efficace in particolare per gli occupati del gruppo medico-sanitario (95,7%).
Al contrario, le quote di laureati che ritengono la laurea almeno efficace scendono in misura consistente tra i laureati di primo livello dei gruppi:
- letterario-umanistico (11,3%)
- linguistico (19,8%)
- arte e design (22,7%)
- politico-sociale e comunicazione (22,8%)
Tra i laureati di secondo livello, i valori più elevati sono raggiunti ancora una volta all’interno dei gruppi:
- medico-sanitario e farmaceutico (88,5%)
- educazione e formazione (82,4%)
- agrario-forestale e veterinario (80,4)
- scienze motorie e sportive (80,0%)
I livelli di efficacia più bassi sono invece dichiarati dai laureati dei gruppi:
- politico-sociale e comunicazione (50,3%)
- arte e design (57,0%)
Sintesi del Rapporto AlmaLaurea (.pdf)
Consulta i dati: