Utilizzare il termine “diversità” oggi significa riferirsi a vari aspetti che caratterizzano l’individuo rendendolo unico, una connotazione più ampia rispetto al passato, quando parlare di diversità significava perlopiù riferirsi alla disabilità. Sono molti gli aspetti che oggi è importante riconoscere e valorizzare, anche in ambiente organizzativo, per generare valore grazie all’unione di punti di vista e competenze differenti: l’età, il genere, l’etnia, convinzioni religiose, differenze fisiche e di personalità, solo per citarne alcuni.
Durante il webinar di apertura di AL Lavoro Triveneto, dal titolo Diversity & Inclusion tra aziende e istituzioni, i relatori provenienti da ambienti aziendali e istituzionali si sono confrontati sul tema riportando la loro esperienza.
Fabio Becchelli (Dirigente U.O.T. Padova e Rovigo, Veneto Lavoro) ha approfondito il quadro normativo di riferimento in materia di inserimento di personale appartenente a categorie protette, soffermandosi anche sui possibili incentivi a livello nazionale e regionale.
Le modalità e possibilità che hanno le aziende per creare un ambiente veramente inclusivo e accogliente sono state prese in considerazione da Manuela Pioltelli (Area Specialistica Collocamento Mirato, Umana), che ha posto l’attenzione sul fatto che, quando si parla di disabilità, ci si concentri spesso sui limiti della persona con disabilità e non sull’azienda e cioè su cosa questa può fare nell’accoglienza di persone con disabilità. Spesso le limitazioni in azienda sono di carattere fisico, legate all’ambiente ma molte altre volte sono di tipo cognitivo, i cosiddetti bias, legate ad una non corretta conoscenza della disabilità e di conseguenza sull’affidamento a false credenze. In quest’ottica quello che è importante è quindi educare e informare l’azienda circa le disabilità e accompagnarla nel creare un ambiente inclusivo.
Alcune testimonianze aziendali sulla valorizzazione della diversità hanno avvalorato questa tesi, in particolare Alessandra Galeotti (Responsabile Personale Enti Centrali, Innovazione e Servizi Corporate, Gruppo Hera) ha riportato che dal 2011 la sua azienda ha costituito il Diversity Team con tre principali obiettivi: “vedo, riconosco, valorizzo”. La base di partenza è stata innanzitutto aumentare la cultura sul tema della diversità, così che ogni persona si sentisse compresa e valorizzata, per farlo è stato fondamentale conoscere le persone tramite l’ascolto. Per valorizzare poi queste differenze l’azienda organizza iniziative, eventi, formazioni sul tema, così da costruire una cultura condivisa che sia aperta a non creare discriminazioni.
L’esperienza di Ilaria Colombo (Diversity and Inclusion Manager, Accenture) riporta un approccio simile, grazie ad una strategia globale di Divesity & Inclusion che l’azienda ha messo in campo per valorizzare e supportare il dipendente in vari ambiti e momenti: parità di genere, disabilità, genitorialità, benessere mentale. Gli obiettivi vengono stabiliti a livello globale e declinati nei singoli paesi, misurandoli con metriche alla stregua di come viene fatto per quelli canonici di business. Questi obiettivi devono riguardare i dipendenti in tutte le fasi della vita aziendale, grazie alla formazione, al supporto tecnologico e a partnership ad hoc, con una filosofia tolleranza zero per qualsiasi forma di discriminazione.
Diversity & Inclusion tra aziende e istituzioni
Sono intervenuti:
Fabio Becchelli - Dirigente U.O.T. Padova e Rovigo, Veneto Lavoro
Ilaria Colombo - Diversity and Inclusion Manager, Accenture
Alessandra Galeotti - Responsabile Personale Enti Centrali, Innovazione e Servizi Corporate, Gruppo Hera
Manuela Pioltelli - Area Specialistica Collocamento Mirato, Umana
Con la moderazione di:
Chiara Cordellina - Responsabile Unità Operativa Servizi al Lavoro Nord-Est, AlmaLaurea srl
Vuoi rimanere aggiornato sui contenuti dedicati al mondo delle imprese?
Compila il form e iscriviti alla newsletter!