Il tema degli affitti delle case o dei posti letto per gli studenti universitari è di grande attualità. In questo approfondimento tratto dal Rapporto sul Profilo dei Laureati si è voluto analizzare la fruizione e la soddisfazione, sia dal punto di vista del costo, sia della qualità, in merito all’affitto di alloggi o posti letto da parte dei laureati durante il percorso universitario.
L’analisi temporale degli ultimi dieci anni mostra un lieve incremento nella fruizione di alloggio posti letto in affitto da parte dei laureati, dal momento che nel 2012 riguardava il 33,8% dei laureati mentre nel 2022 la quota è pari al 34,9%.
Dopo una prima fase stazionaria, tra il 2015 e il 2019 si è osservato un incremento di quasi 2 punti percentuali, trainato principalmente dall’incremento della fruizione degli alloggi da parte dei laureati magistrali biennali (dal 37,4% del 2015 al 41,1% nel 2019), che si è però in parte riassorbito con il decremento di circa 2 punti osservato a partire dal 2020.
Questo calo, molto probabilmente, è stato influenzato dall’emergenza pandemica da Covid-19, che ha di fatto razionalizzato gli spostamenti, compresi quelli per ragioni di studio.
Differenze per tipo di corso e per gruppo disciplinare
Il 34,9% dei laureati del 2022 nel corso degli studi universitari ha preso in affitto un alloggio (o un posto letto) per poter frequentare le lezioni e nello specifico il:
- 41,3% dei laureati magistrali a ciclo unico
- 38,9% dei i magistrali biennali
- 31,2% dei laureati di primo livello
Laureati degli anni 2012-2022: affitto di un alloggio o un posto letto per tipo di corso (valori percentuali)
Fonte: AlmaLaurea
Per gruppo disciplinare si rilevano differenze sostanziali. I più propensi a prendere un alloggio in affitto sono stati i laureati dei gruppi:
- agrario-forestale e veterinario (44,5%)
- architettura e ingegneria civile (43,4%)
- psicologico (40,1%)
I meno propensi sono stati i laureati dei gruppi:
- educazione e formazione (21,9%)
- economico (27,4%)
- scienze motorie e sportive (27,5%)
- giuridico (27,6%)
Laureati dell’anno 2022: affitto di un alloggio o un posto letto per gruppo disciplinare (valori percentuali)
Fonte: AlmaLaurea, Indagine sul Profilo dei Laureati.
Differenze per provenienza geografica, background socio-economico
La provenienza geografica dello studente incide in maniera rilevante sulla propensione a prendere in affitto un alloggio: i più propensi sono naturalmente gli studenti che hanno sperimentato una mobilità rispetto al luogo di conseguimento del diploma. In particolare ha preso in affitto un alloggio l’80,0% degli studenti che ha conseguito il diploma in una ripartizione geografica diversa da quella in cui ha studiato.
Inoltre, la quota di chi ha preso in affitto un alloggio è inferiore per quanti provengono da contesti socio-economici meno favoriti (il 30,5% rispetto al 37,8% di chi ha un’estrazione sociale elevata).
Analizzando il fenomeno sulla base della sede del corso di studio, l’affitto di alloggi riguarda il:
- 38,8% di chi studia al Nord (sale al 45,4% nel Nord-Est)
- 33,0% di chi studia nelle sedi del Centro
- 30,0% di studia nel Mezzogiorno (arriva però al 40,2% nelle Isole)
In questo caso le variazioni rispetto al 2012 mostrano:
- un lieve calo per coloro che studiano nelle sedi del Mezzogiorno (-0,6 punti percentuali)
- un lieve calo per coloro che studiano nelle sedi del Centro (-1,0 punti percentuali)
- un incremento per coloro che studiano in una città del Nord (+ 2,4 punti percentuali).
Aggiungendo all’analisi la dimensione demografica della città sede degli studi , si osserva come la quota di chi ha preso in affitto un alloggio sia massima tra i laureati 2022 delle sedi di piccola dimensione del Centro Italia (43,5%), seguiti, con quote prossime al 40%, dai laureati nelle grandi e medie città del Nord (nel leggere questi dati, è importante tenere in considerazione che si laureano nelle piccole sedi del Centro solo il 7,9% dei laureati, mentre tali quote sono rispettivamente il 23,9% e il 16,2% per i laureati delle grandi e medie città del Nord).
I laureati nelle grandi città del Mezzogiorno, che costituiscono il 13,5% dei laureati 2022, prendono in affitto un alloggio meno frequentemente, nel 23,6% dei casi.
Questo dato riflette con molta probabilità la maggiore attrattività delle sedi meridionali (in particolare quelle di grandi dimensioni) verso gli studenti del proprio territorio: basti pensare che il 94,1% dei laureati delle grandi città del Mezzogiorno ha conseguito il diploma nella stessa provincia della sede del corso o al massimo in una provincia limitrofa (rispetto al 69,3% osservato sul totale dei laureati 2022).
La fruizione di alloggi è dunque anche legata alla capacità attrattiva da parte degli atenei di studenti che provengono da province diverse e non limitrofe e che, per frequentare i corsi di laurea, necessitano di un posto letto.
Va evidenziato come la capacità attrattiva nei confronti degli studenti che provengono da territori non limitrofi mostra una piccola ma costante crescita che, nel corso degli ultimi 10 anni, ha raggiunto nel complesso +5,9 punti percentuali (+3,2 punti percentuali spostamenti verso altre ripartizioni e +2,7 punti da province non limitrofe nella stessa ripartizione).
I corsi presso i piccoli e i grandi centri del Nord hanno visto l’incremento più consistente di laureati che provengono da un’altra ripartizione geografica (circa +6 e +5 punti percentuali rispettivamente).
Soddisfazione per la qualità e il prezzo degli alloggi
Analizzando la soddisfazione espressa dai laureati che hanno preso un alloggio in affitto, si osserva come la qualità dell’alloggio sia superiore a quella relativa al suo costo.
Nel complesso si dichiarano soddisfatti della qualità il 72,3% e del costo il 65,8% dei laureati del 2022 che hanno preso in affitto un alloggio.
I più critici relativamente al costo e alla qualità dell’alloggio sono i laureati nelle grandi sedi del Centro (soddisfazione pari, rispettivamente, al 48,5% e al 67,3%); i più appagati per entrambi gli aspetti sono invece i laureati delle sedi di medie dimensioni del Centro (rispettivamente 84,7% e 80,5%).
È interessante notare, tra l’altro, che i laureati nelle sedi di medie dimensioni del Mezzogiorno e del Centro e nelle sedi di grandi dimensioni del Mezzogiorno che hanno preso in affitto un alloggio, a differenza di quelli delle altre aree geografiche, sono più soddisfatti del costo rispetto alla qualità dell’alloggio.
Inoltre, all’interno di ciascuna ripartizione, sono le sedi di grandi dimensioni ad avere minori livelli di soddisfazione per i costi e per la qualità degli affitti da parte dei laureati che vi hanno studiato.
Andamento temporale
A livello temporale, sia per la qualità sia per il costo degli alloggi in affitto si registra una crescente soddisfazione rispetto a quanto rilevato nel 2012 (rispettivamente +7,2 punti percentuali e +8,8 punti percentuali).
È però da notare, come già rilevato per la fruizione, un calo nella quota dei soddisfatti (del costo e della qualità) negli ultimi due anni (dal 2020 al 2022), dopo una crescita costante durata fino al 2019 (-3,2 e -1,1 punti percentuali, rispettivamente).
In particolare, si rilevano evidenti differenze in funzione della ripartizione geografica e della dimensione della sede del corso.
Mentre per le sedi di corsi universitari del Centro e del Mezzogiorno si sono registrati apprezzabili aumenti nella quota di gradimento sia per il costo sia per la qualità degli alloggi (in particolare nelle sedi di grandi dimensioni) e il calo nelle valutazioni nell’ultimo biennio è modesta, nelle sedi del Nord la quota di soddisfatti è rimasta pressoché invariata nell’ultimo decennio, e nell’ultimo biennio la contrazione della soddisfazione è più marcata.
In particolare la soddisfazione per il costo dell’alloggio è calata di quasi 6 punti percentuali sia tra i laureati che hanno frequentato corsi nelle grandi città del Nord (dal 61,7% al 55,9%) sia tra quelli delle medie città del Nord (dal 77,5% al 71,9%); il decremento è consistente, anche se rimane poco al di sotto dei 5 punti percentuali, anche tra i laureati delle piccole sedi del Nord (dal 73,8% al 69,3%).
Fonte: AlmaLaurea
Fruizione e soddisfazione del contributo per l’affitto
Un ulteriore elemento da tenere in considerazione nell’analisi dei laureati che hanno preso un alloggio in affitto è la fruizione del contributo per l’affitto erogato dal diritto allo studio.
Hanno usufruito di tale contributo l’8,5% dei laureati del 2022 (era il 7,3% nel 2015) e di questi il 61,7% ne è rimasto soddisfatto. Limitando l’analisi su coloro che hanno dichiarato di aver preso un alloggio in affitto, la fruizione del contributo erogato dal diritto allo studio sale al 17,2%.
La fruizione di questo contributo è il:
- 18,1% tra i laureati di primo livello
- 16,6% tra i laureati magistrali biennali
- 15,1% tra i laureati magistrali a ciclo unico
A livello disciplinare, la fruizione del servizio del diritto allo studio è più elevata tra i laureati dei gruppi:
- scienze motorie e sportive (20,0%)
- educazione e formazione (19,8%)
mentre è meno diffusa tra i laureati del gruppo giuridico (13,3%).
Laureati dell’anno 2022: hanno fruito di un contributo per l’affitto per gruppo disciplinare (per 100 che hanno preso in affitto un alloggio o un posto letto, valori percentuali)
Fonte: AlmaLaurea
La fruizione di questo servizio è crescente negli ultimi anni, passando dal 14,7% del 2015 (primo anno in cui è stato rilevato) al 17,2% del 2022.
L’incremento nella fruizione del servizio del diritto allo Studio è particolarmente evidente tra i laureati dei corsi universitari nelle città di medie dimensioni del Centro, dove la fruizione è passata dal 14,2% al 21,5%. Seguono le città di medie dimensioni del Nord (dall’11,5% al 15,8%) e quelle di piccole dimensioni del Nord e del Mezzogiorno (rispettivamente dal 12,4% al 15,8% e dal 17,5% al 20,8%).
Come ci si poteva attendere, sono i laureati che si spostano in un’altra ripartizione territoriale rispetto a quella di provenienza a fruire maggiormente di questo servizio del diritto allo studio: 19,3% (+3,0 punti percentuali rispetto al 2015), seguiti da coloro che si spostano all’interno della stessa ripartizione geografica 15,1% (+2,7 punti percentuali rispetto al 2015).
È importante ricordare come sulla propensione a usufruire di questo tipo di servizio incida la differente provenienza socio-culturale: i beneficiari di questi servizi, infatti, sono una popolazione tendenzialmente meno favorita dal punto di vista socio-economico.
Nel periodo considerato, 2015- 2022, a fronte di una stabilità nei livelli socio-economici delle famiglie di origine dei laureati, si assiste a un incremento della fruizione di questo strumento.
Nota sicuramente positiva è la maggiore soddisfazione rispetto al passato per il contributo erogato dal diritto allo studio; se nel 2015 il 49,8% dei fruitori si riteneva soddisfatto dell’importo del contributo, nel 2022 questa quota è salita al 66,9%, con valori più elevati nelle sedi presso i centri di media e grande dimensione del Centro e del Mezzogiorno.
Le sedi dei grandi centri abitati del Nord sono quelle in cui si osserva la soddisfazione minore (61,9%) nonostante l’incremento di 16,0 punti percentuali osservato rispetto al 2015, quando la soddisfazione riguardava il 45,9% dei fruitori.
Sintesi del Rapporto AlmaLaurea 2023 (.pdf)
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