AlmaLaurea presenta il suo primo Rapporto tematico a livello nazionale, dedicato all’imprenditorialità dei laureati, Laurea e Imprenditorialità 2020. Questo Rapporto, che si affianca alle due Indagini classiche, che ogni anno forniscono dati sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati, è anche il primo studio condotto a livello nazionale e volto a mappare lo stato dell’arte delle iniziative imprenditoriali degli studenti universitari e dei laureati.
Partendo dai primi dati elaborati sul tema e presentati a fine 2019, AlmaLaurea, in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna e Unioncamere, ha svolto un’approfondita elaborazione che copre un arco temporale di oltre 20 anni, utilizzando banche dati longitudinali consolidate e analizzando i dati di 2.891.980 laureati, che hanno conseguito il titolo in un ateneo italiano tra il 2004 e il 2018, e i dati delle 236.362 imprese da essi fondate e delle 68.852 imprese di cui i laureati possiedono quote di capitale. Le informazioni riguardanti i laureati provengono dalla banca dati AlmaLaurea, mentre le caratteristiche delle imprese derivano dalla banca dati di Unioncamere e da quella di AIDA Bureau van Dijk, che raccoglie informazioni sulle società di capitale che operano in Italia.
Nelle 140 pagine di Rapporto si ricostruiscono il contesto sociale, formativo e demografico non solo dei fondatori di impresa (7,1% dei laureati analizzati) ma anche dei joiner (2,3%), ossia di chi ha acquisito quote di capitale in un’impresa in un momento successivo alla sua fondazione. Un focus è dedicato all’ancor ridotto fenomeno dei fondatori seriali (15,1% dei fondatori), ossia dei laureati che hanno fondato più di un’impresa.
FONDATORI E JOINER
GENERE. Gli uomini rappresentano il 53,9% dei fondatori mentre le donne il 46,1%. Tra i joiner gli uomini rappresentano il 51,3% e le donne il restante 48,7%. Nella popolazione di laureati le percentuali sono, rispettivamente, 40,1% e 59,9%.
FAMIGLIA DI ORIGINE. I figli di padri imprenditori o libero professionisti rappresentano il 50,5% tra i fondatori e il 71,1% tra i joiner. I figli di madri imprenditrici o libero professioniste sono pari al 24,6% tra i fondatori e al 35,3% tra i joiner. Si tratta di quote decisamente superiori rispetto a quanto osservato nella popolazione dei laureati (34,9% hanno padre imprenditore o libero professionista; 15,3% hanno madre imprenditrice o libero professionista). Tra i fondatori e tra i joiner sono meno rappresentati, rispetto alla popolazione, i figli di dirigenti, impiegati e operai.
CORSO DI LAUREA. Oltre la metà dei fondatori (53,6%) e dei joiner (52,5%) ha una laurea di primo livello (rispetto al 68,3% della popolazione dei laureati). Ha una laurea di secondo livello, invece, il 46,4% dei fondatori e il 47,5% dei joiner, quote superiori al 31,7% osservato nella popolazione.
MOBILITÀ TERRITORIALE: ATENEO DI LAUREA E SEDE DELL’IMPRESA. Il 75,0% dei fondatori ha creato un’impresa nella regione sede dell’ateneo di conseguimento del titolo, l’11,3% in una regione differente ma nella medesima ripartizione geografica dell’ateneo, il 13,6% in una ripartizione geografica differente rispetto a quella degli studi universitari. Il 74,2% dei joiner ha acquisito una quota di capitale in un’impresa con sede nella stessa regione in cui ha studiato, il 12,5% in un’impresa con sede in una regione differente ma nella stessa ripartizione geografica, il 13,3% in un’impresa con sede in una ripartizione geografica diversa da quella dell’ateneo in cui ha conseguito il titolo.
MOMENTO DELLA FONDAZIONE O DELLA PARTECIPAZIONE IN IMPRESA RISPETTO ALLA LAUREA. Il 37,1% dei fondatori ha creato la propria impresa prima di conseguire la laurea, il 27,0% entro il terzo anno dalla laurea, il 35,9% dopo il terzo anno dalla laurea. Il 46,0% dei joiner ha acquisito una quota in impresa prima del conseguimento del titolo, il 19,3% entro il terzo anno, il 24,7% dopo il terzo anno dalla laurea.
Il fenomeno dell’imprenditorialità dei laureati è stato poi analizzato attraverso le imprese da essi fondate e di quelle partecipate.
IMPRESE FONDATE DAI LAUREATI
Il Rapporto approfondisce le questioni dell’imprenditorialità femminile, delle differenze territoriali, della tipologia e dimensione delle imprese. Pur essendo le laureate presenti, tra i fondatori, in numero inferiore rispetto ai laureati, va rilevato che le imprese femminili fondate da laureati sono superiori alla media nazionale (38,0% rispetto a 22,7%). A tal proposito, il Presidente di AlmaLaurea Ivano Dionigi, sottolinea come «Nel veder confermata l'importanza decisiva della formazione per i nostri giovani e per il Paese, mi piace sottolineare, in questo contesto, l'affermazione significativa delle donne che fanno impresa».
Le imprese create dai laureati sono inoltre più vitali: mostrano un tasso di crescita e di sopravvivenza più alto, assumono forme giuridiche più complesse (ovvero società di capitale) e contribuiscono a creare opportunità di lavoro anche nelle aree del territorio italiano che vivono maggiori difficoltà economiche.
STATO DELLE IMPRESE: CESSAZIONI. Il 44,0% delle imprese fondate dai laureati è cessata rispetto all’83,2% del complesso delle imprese fondate in Italia.
FORMA GIURIDICA D’IMPRESA. Il 60,2% delle imprese fondate dai laureati è una ditta individuale, il 24,8% è una società di capitale, mentre il 15,0% è una società di persone. A livello nazionale, il 66,2% è una ditta individuale, il 18,8% una società di capitale, il 12,3% una società di persone e il 2,7% è un’impresa con altra forma giuridica.
Sul piano territoriale, il Rapporto ha rilevato che, nel decennio 2009-2018, le imprese fondate dai laureati, rispetto al complesso delle imprese fondate in Italia, sono più diffuse al Sud: 39,5% rispetto a 33,4%.«Questo studio mostra per la prima volta il contributo fondamentale dei laureati imprenditori per l’economia italiana» commenta il Direttore del Dipartimento di Scienze Aziendali Maurizio Sobrero «Sono giovani donne e giovani uomini che studiano e si muovono per creare lavoro. Investire senza se e senza ma nel diritto allo studio per aumentare la percentuale di laureati fa bene ai singoli e fa ancora meglio alla collettività».
Focus sulle società di capitali
CLASSE DI IMPRESA E FATTURATO GENERATO. Con riferimento alle società di capitale, in termini di fatturato, il 94,4% delle imprese fondate dai laureati è una micro impresa; il 5,0% è una piccola impresa; lo 0,5% è una media impresa e lo 0,1% è una grande impresa. Il 44,2% del fatturato totale è generato dalle micro imprese e il 31,7% dalle piccole imprese; le medie imprese generano il 14,7% mentre le grandi imprese il restante 9,4%.
START-UP INNOVATIVE. I laureati hanno fondato 2.127 start-up innovative, che rappresentano il 5,6% del totale delle società di capitale fondate dai laureati dal 2013 al 2019 e il 20,2% del totale delle start-up innovative fondate in Italia nello stesso periodo.
IMPRESE PARTECIPATE DAI LAUREATI
Le imprese partecipate dai laureati fanno riferimento al periodo 1995-2019 (l’anno 1995 comprende le imprese, partecipate dai laureati, fondate nel 1995 o prima, mentre l’anno 2019 è osservato fino a settembre) e sono confrontate con le imprese fondate dai laureati nello stesso periodo, escludendo da queste ultime le ditte individuali.
ANNO DI PARTECIPAZIONE. Il 60,0% delle acquisizioni di quote di capitale in impresa, da parte dei laureati, è avvenuto negli ultimi dieci anni, tra il 2010 e il 2019 (valori percentuali).
RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. Il 45,5% delle imprese partecipate dai laureati ha sede al Nord, il 22,3% al Centro e il 32,2% al Sud. Tra le imprese fondate dai laureati, tali quote sono, rispettivamente, pari a 38,2%, 24,0% e 37,8%.
Focus sulle società di capitale
FATTURATO GENERATO E CLASSE DI IMPRESA. Con riferimento alle società di capitale, il 15,9% del fatturato totale è generato dalle micro imprese, il 27,8% dalle piccole, mentre il 35,3% dalle medie e il 21,0% dalle grandi imprese.
Per le imprese fondate dai laureati, il 44,2% del fatturato totale è generato dalle micro imprese, il 31,7% dalle piccole, mentre il 14,7% dalle medie e il 9,4% dalle grandi imprese.
START-UP INNOVATIVE. Considerando le società di capitale fondate dal 2013 al 2019, le start-up innovative partecipate dai laureati sono il 6,3% del complesso delle società di capitale partecipate dai laureati.
Per il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, «da questa ricerca emerge come la conoscenza e la formazione siano leve fondamentali per dare pari opportunità e ridurre i divari di ogni genere. E sono inoltre fattori, che nella situazione attuale, rendono le imprese più longeve e più forti».
Studio "Laurea e imprenditorialità"