Le indagini AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati permettono di valutare le performance formative e gli esiti occupazionali dei laureati dei corsi di studio della classe magistrale biennale in Scienze della politica.
Il profilo dei laureati in Scienze della politica
Il 68,6% dei laureati in Scienze della politica ha conseguito il precedente titolo di primo livello in Scienze politiche e delle relazioni internazionali. Sono in prevalenza donne (50,7%) e, in media, ottengono il titolo magistrale a 30,0 anni. Impiegano in media 2,8 anni (rispetto ai 2 anni previsti dall’ordinamento) per conseguire il titolo magistrale biennale, con un voto medio di laurea pari a 106,8 su 110.
Durante gli studi il 13,8% dei laureati in Scienze della politica ha svolto esperienze di studio all’estero riconosciute dal proprio corso di laurea, mentre il 47,8% ha svolto tirocini formativi curriculari.
Si dichiarano soddisfatti del percorso universitario appena concluso: potendo tornare ai tempi dell’iscrizione, il 74,3% sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo.
La condizione occupazionale dei laureati in Scienze della politica
A un anno dal titolo
A dodici mesi dalla laurea magistrale biennale, il tasso di occupazione per i laureati in Scienze della politica è pari al 67,4%.
Il 44,6% degli occupati ad un anno si è inserito nel mercato del lavoro solo dopo il conseguimento del titolo magistrale biennale; il 14,7%, invece, lavorava al momento della laurea ma ha successivamente cambiato lavoro, mentre il 40,6% prosegue, ancora dopo un anno, il lavoro iniziato prima del conseguimento del titolo.
Il 6,8% degli occupati, dopo un anno dalla laurea, è impegnato in attività autonome (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), il 32,7% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, il 10,8% con contratti formativi, mentre il 30,7% con un contratto non standard (prevalentemente a tempo determinato). Il lavoro part-time coinvolge il 27,1% degli occupati e la retribuzione mensile netta è pari, in media, a 1.130 euro. Il 69,7% dei laureati in Scienze della politica lavora nel settore privato. È occupato nel ramo del commercio il 13,1% dei laureati, nella pubblica amministrazione il 13,1% e nel ramo delle consulenze professionali il 10,0%.
Il 23,5% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università; il 49,8% dichiara di utilizzarle in misura ridotta, mentre il 26,7% per nulla.
A cinque anni dal titolo
Dopo cinque anni dal titolo magistrale biennale, il tasso di occupazione dei laureati in Scienze della politica è pari all'82,2%.
Il 10,2% degli occupati, a cinque anni dalla laurea, è impegnato in attività autonome (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), il 58,2% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 19,7% con un contratto non standard (prevalentemente a tempo determinato). Il lavoro part-time coinvolge il 18,2% dei laureati e la retribuzione media è pari a 1.393 euro netti al mese. Il 62,9% dei laureati in Scienze della politica lavora nel settore privato. È occupato nella pubblica amministrazione il 19,4% dei laureati, nel ramo del commercio il 16,9% e dei trasporti, pubblicità e comunicazioni il 9,2%.
Il 21,9% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università; il 54,2% dichiara di utilizzarle in misura ridotta, mentre il 22,6% per nulla.
A cinque anni dal titolo, tra i laureati in Scienze della politica l'8,4% svolge una professione dirigenziale (compresi gli imprenditori), il 23,5% una professione ad elevata specializzazione, il 20,8% una professione tecnica, mentre il 47,2% una professione esecutiva o di livello inferiore. Concentrando l’attenzione sulle professioni di livello più elevato (prime due voci), la professione più diffusa è quella di Specialista della gestione nella Pubblica Amministrazione (4,7%), seguita da Specialista in risorse umane (2,9%) e Specialista nella commercializzazione di beni e servizi (escluso il settore ICT) (2,4%).