La professione di Psicologo del lavoro e delle organizzazioni

Percorso formativo e caratteristiche occupazionali: tutto quello che c’è da sapere sui laureati che svolgono questa professione.

Le Indagini AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati permettono di valutare le performance formative e gli esiti occupazionali dei laureati di secondo livello che, a cinque anni dal titolo, svolgono la professione di Psicologo del lavoro e delle organizzazioni.

 

Il profilo dei laureati che svolgono la professione di Psicologo del lavoro e delle organizzazioni

 

Il 99,1% dei laureati che svolgono questa professione ha conseguito una laurea magistrale biennale in ambito Psicologico, in particolare nella classe di laurea in Psicologia (98,2%).

Si tratta di una professione a prevalenza femminile (80,5%), svolta da laureati che hanno raggiunto il titolo, in media, a 27,7 anni. L'88,7% ha terminato gli studi al più entro un anno fuori corso (il 61,0% ha concluso nei tempi previsti dall’ordinamento), ottenendo un voto medio di laurea pari a 108,7 su 110.

Il 4,6% dei laureati che svolgono la professione di Psicologo del lavoro e delle organizzazioni nel proprio curriculum formativo conta esperienze di studio all’estero riconosciute dal proprio corso di laurea e nel 53,7% dei casi tirocini formativi curriculari.

Si dichiarano soddisfatti del percorso universitario concluso: potendo tornare ai tempi dell’iscrizione, il 76,5% sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo.

 

 

Le caratteristiche della professione di Psicologo del lavoro e delle organizzazioni

 

Nell’analisi di questa figura professionale è fondamentale tenere presente che il 97,2%, una volta terminati gli studi universitari, ha proseguito la formazione post-laurea: in particolare svolgendo praticantato (89,0%), scuola di specializzazione (51,0%), ma anche collaborazione volontaria (37,4%).

Il 47,3% è impegnato in attività autonome (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), il 21,2% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 18,0% con un contratto non standard (prevalentemente a tempo determinato). Il lavoro part-time riguarda il 51,9% degli occupati e la retribuzione è pari, in media, a 1.051 euro netti mensili. Il 65,0% degli Psicologi del lavoro e delle organizzazioni lavora nel settore privato. È occupato nel ramo dei servizi sociali e personali il 47,4%, della sanità il 22,1% e delle consulenze professionali il 13,1%.

Il 62,6% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università; il 35,1% dichiara di utilizzarle in misura ridotta, mentre il 2,3% per nulla.