Le Indagini AlmaLaurea sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati permettono di valutare le performance formative e gli esiti occupazionali dei laureati di secondo livello che, a cinque anni dal titolo, svolgono la professione di Giornalista.
Il profilo dei laureati che svolgono la professione di Giornalista
Il 42,3% dei laureati che svolgono questa professione ha conseguito una laurea magistrale biennale in ambito Politico-sociale, mentre il 36,1% in ambito Letterario, in particolare nella classe di laurea in Informazione e sistemi editoriali (19,6%), in Filologia moderna (10,6%), in Scienze dello spettacolo e produzione multimediale (9,5%), in Scienze filosofiche (8,7%).
Si tratta di una professione a prevalenza femminile (54,2%), svolta da laureati che hanno raggiunto il titolo, in media, a 27,0 anni. Il 75,9% ha terminato gli studi al più entro un anno fuori corso (il 47,8% ha concluso nei tempi previsti dall’ordinamento), ottenendo un voto medio di laurea pari a 108,6 su 110.
Il 14,9% dei laureati che svolgono la professione di Giornalisti nel proprio curriculum formativo conta esperienze di studio all’estero riconosciute dal proprio corso di laurea e nel 49,2% dei casi tirocini formativi curriculari.
Si dichiarano soddisfatti del percorso universitario concluso: potendo tornare ai tempi dell’iscrizione, il 53,9% sceglierebbe lo stesso corso e lo stesso ateneo.
Le caratteristiche della professione di Giornalista
Nell’analisi di questa figura professionale è fondamentale tenere presente che l'82,1%, una volta terminati gli studi universitari, ha proseguito la formazione post-laurea: in particolare svolgendo stage in azienda (49,5%), praticantato (36,9%), ma anche master universitario di I livello (20,9%).
Il 25,1% dei Giornalisti è impegnato in attività autonome (come libero professionista, lavoratore in proprio, imprenditore, ecc.), il 18,0% è assunto con un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato, mentre il 19,0% con un contratto non standard (prevalentemente a tempo determinato). Il lavoro part-time riguarda il 32,7% degli occupati e la retribuzione è pari, in media, a 1.107 euro netti mensili. L'87,0% lavora nel settore privato. È occupato nell'industria manifatturiera il 45,6%, nel ramo della pubblicità e delle comunicazioni il 37,3% e dei servizi ricreativi e culturali il 4,3%.
Il 35,0% degli occupati dichiara di utilizzare in misura elevata, nel proprio lavoro, le competenze acquisite all’università; il 50,2% dichiara di utilizzarle in misura ridotta, mentre il 14,8% per nulla.