“Le competenze operative che possono essere apprese concorrono ad incrementare le capacità di comprensione, interpretazione, e selezione degli strumenti di misura in qualsiasi ambito psicologico, da quello educativo a quello clinico. Conoscere e sapere utilizzare i modelli IRT, permette di avere un expertise avanzata in ambito psicometrico utile nei processi di selezione del personale e in qualunque ambito psicologico” spiega la professoressa Caterina Primi, direttore del corso in I modelli dell'Item Response Theory (IRT). “L’operazione di misurare e di interpretare ciò che si misura costituisce l’attività professionalizzante per eccellenza degli psicologi”.
Il corso prevede una presentazione dei modelli in termini teorici ed operativi. 48 ore di attività didattica, suddivise in due moduli: il primo incentrato sui modelli logistici per item dicotomici; il secondo verte sui modelli logistici per item politomici. Ogni modulo si compone di 12 ore di lezione frontale e 12 ore di laboratorio”.
Che cosa sono i Modelli dell’Item Response Theory (IRT)?
In numerosi contesti di valutazione, le caratteristiche oggetto delle nostre misurazioni, pensiamo ad esempio all’intelligenza, all’abilità matematica o all’ansia, non sono direttamente misurabili e per questo sono definite come latenti. Tuttavia, lo scopo primario nel processo di misurazione è quello di quantificare tali caratteristiche latenti. I Modelli dell’Item Response Theory (IRT) rispondono a tale scopo, si tratta infatti di un approccio psicometrico che consente di misurare la probabilità di rispondere al test in funzione del livello di tratto latente posseduto e delle caratteristiche degli item che compongono il test. Nato nell’ambito dei test di performance, negli ultimi anni si è sviluppato anche nell’ambito della psicologia clinica, in cui è stato applicato per l’analisi delle proprietà psicometriche di vari strumenti, permettendo quindi un’indagine più sofisticata rispetto ai tradizionali metodi utilizzati nell’ambito della Teoria Classica dei Test (TCT). Rispetto a questa, infatti, l’IRT permette una serie di vantaggi, quali uno scaling centrato sia sul soggetto che risponde sia sull’item e sulle sue proprietà psicometriche, un approccio alla misurazione di tipo probabilistico, una concezione di attendibilità in termini di capacità informativa dello strumento che varia per i diversi livelli di tratto misurati. Attraverso questi modelli e’ possibile costruire strumenti adeguati e precisi per misurare livelli specifici del tratto. Ad esempio in un contesto di selezione potrei avere la necessità di misurare un livello elevato di competenza matematica quindi mi serve uno strumento che misuri in maniera precisa questo livello elevato di tratto; se invece mi trovo in un contesto scolastico dove ho bisogno di individuare quegli studenti che hanno un background in matematica più carente, per poi mettere in atto interventi di recupero, mi serve uno strumento che riesca a misurare con precisione il livello più basso del tratto.”
Che tipo di competenze maturano i futuri psicologi psicometristi?
“Il corso permette l’acquisizione di conoscenze teoriche relative al significato di misurazione in psicologia, ai principali modelli psicometrici (TCT e IRT nello specifico) e ai modelli logistici IRT per item dicotomici e politomici. Dal punto di vista pratico, forma competenze avanzate legate all’analisi psicometrica di strumenti psicologici sia con scala di risposta dicotomica che politomica attraverso l’uso dei modelli IRT implementati nel software IRTPRO. Ciò significa comprendere l’adeguatezza dello strumento rispetto ai livelli di tratto latente misurato. Per far questo, verrà acquisita la competenza di una serie di operazioni, tra cui l’analisi dell’adattamento degli item del test al modello teorico prescelto, l’indagine delle caratteristiche degli item, lo studio della funzione informativa degli item e del test. Il corso permette inoltre di formare la competenza di comprendere l’adeguatezza del test per gruppi diversi (ad esempio maschi e femmine; popolazione normale e popolazione clinica) attraverso una procedura definita Differential Item Functioning”.
Perché oggi è così importante avere una conoscenza approfondita in questo campo e in quali ambiti può essere applicata?
“In ambito psicologico essere consapevoli del significato, delle potenzialità e dei limiti del processo di misurazione è fondamentale, in quanto, di per sé, i costrutti psicologici sono latenti, quindi non direttamente osservabili, ma inferibili solamente attraverso un insieme di indicatori osservabili definiti a priori. Conoscere quindi questi modelli di misura, i loro presupposti e le loro possibilità, permette di avere maggiore familiarità con tutto ciò che concerne questa materia, in tutti gli ambiti di ricerca e applicativi della psicologia. Le competenze operative che possono essere apprese concorrono ad incrementare le capacità di comprensione, interpretazione, e selezione degli strumenti di misura in qualsiasi ambito psicologico, da quello educativo a quello clinico. Conoscere e sapere utilizzare i modelli IRT, permette di avere un expertise avanzata in ambito psicometrico utile nei processi di selezione del personale e in qualunque ambito psicologico. Lo psicologo esperto di psicometria, ovvero “alfabetizzato” dal punto di vista psicometrico, rappresenta una garanzia sia in ambito accademico, in cui le competenze di analisi psicometrica degli strumenti sono sempre più richieste e valorizzate, ma anche in qualunque tipo di ambito professionale legato alla psicologia, dal momento che l’operazione di misurare e di interpretare ciò che si misura costituisce l’attività professionalizzante per eccellenza degli psicologi”.
Dove possono lavorare i profili con questo percorso didattico?
“I profili che seguono questo percorso didattico possono lavorare in ambito accademico e in qualunque tipo di ambito professionale legato alla psicologia. In dettaglio, per l’ambito accademico, si tratta di dottorandi di ricerca, assegnisti/borsisti che possono beneficiare delle conoscenze e competenze acquisite. In ambito extra-accademico, sono invece profili clinici interessati ad esempio a svolgere indagini di screening per determinati fenomeni ma anche impegnati in diagnosi di specifici disturbi, come anche profili che operano nell’ambito della psicologia del lavoro, dai contesti aziendali a quelli ospedalieri, oppure psicologi sociali, che vogliano comprendere meglio determinati fenomeni sociali attraverso un più fine processo di misurazione. Infine, il profilo dello psicometrista è richiesto all’interno delle imprese che producono e adattano test a livello nazionale e internazionale”.
Scheda corso
Direttore: Prof.ssa Caterina Primi
Sede del corso: Laboratorio di Psicometria - Dipartimento Neurofarba (Via di S.Salvi 12 - Padiglione 26, Firenze)
Via di San Salvi 12 - Padiglione 26, 50135 - FIRENZE
Il primo modulo viene svolto il 21, 22, e 23 febbraio 2019, dalle ore 10.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00
Il secondo modulo il 21, 22, e 23 maggio 2019 dalle ore 10.00 alle 13.30 e dalle 14.30 alle 19.00
Frequenza minima prevista: 75% dell’intero corso.
Per informazioni: perfezionamento.testpsicologici@neur