“L’Università italiana è forse la più adatta a rispondere al cambiamento perché ha una struttura solida, ma allo stesso tempo aperta e flessibile, e mantiene quella serietà istituzionale nei confronti del mondo del lavoro, che è oggi più che mai importante per garantire un futuro concreto ai nostri giovani”. Sono le parole del professore Fabrizio D’Ascenzo, Delegato ai Rapporti con le imprese e con il mondo del lavoro dell’Università La Sapienza, intervistato a margine dell’incontro "Aspettando AL Lavoro a Roma 2018", la giornata promossa dall’Ateneo romano e AlmaLaurea sui servizi per il lavoro dedicati a studenti e laureati.
“Il ruolo di AlmaLaurea - ha precisato D’Ascenzo - è importante perché copre tutta la filiera, dal mondo della formazione al mercato del lavoro, e perché intercetta le esigenze di Università, studenti e imprese”.
Professore, qual è il ruolo sociale dell’Università?
“L’Università deve stare accanto ai propri studenti avvicinandoli al mondo del lavoro minimizzandone il tempo di inserimento. Perché l’Ateneo è un luogo dove i giovani studiano, si formano e crescono, ma anche uno spazio dove possono capire cosa li aspetta dopo la laurea. Da questo punto di vista, dobbiamo mettere in campo azioni strategiche in sinergia con il mondo delle imprese; ad esempio, creando relazioni dirette, seminari e incontri con imprenditori e responsabili delle risorse umane, affinché venga tramessa ai giovani una visione ampia e concreta del mondo che li attende, delle competenze e delle abilità ricercate”.
Come si inserisce il sistema AlmaLaurea in questo scenario?
“Il sistema AlmaLaurea è un fattore strategico e il nostro compito, come Università, è quello di collaborare con tutti i soggetti che operano all’interno del panorama formativo e professionale, a maggior ragione se sono qualificati e riconosciuti come AlmaLaurea. Sono le sinergie a favorire l’ingresso dei giovani nel mercato del lavoro”.
La parola-chiave è dunque “collaborazione”…
“Sì, serve per garantire ai nostri giovani un futuro in un mondo che cambia e che richiede sempre più flessibilità e rapidità. Collaborare significa condividere e migliorare: entrare in una rete dove ogni attore svolge la sua parte e condivide il suo patrimonio. Anche la rimodulazione dei percorsi formativi all’interno delle Università per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro è un elemento importante. Alcuni anni fa, proprio in quest’ottica, abbiamo sviluppato in collaborazione con Confindustria un corso di laurea in lingua inglese che abbraccia management e comunicazione per rispondere alle esigenze del mercato del lavoro: è diventato non solo un corso di successo interfacoltà, ma anche interateneo”.
Quali saranno le competenze più richieste dal mercato del lavoro nel prossimo futuro? Quelle digitali?
“Le skill digitali rappresentano sicuramente una delle direttrici future. Il corso in Data Scientist recentemente avviato da La Sapienza mira ad intercettare proprio queste esigenze di specializzazione. Il punto, tuttavia, è che in un mondo che cambia così rapidamente le Università stanno formando i giovani per lavori che oggi non conosciamo. La soluzione è mantenere aggiornata l’offerta formativa intercettando le competenze richieste, via via, dal mercato del lavoro”.