La prima edizione di Talenti CSI Piemonte, il progetto realizzato dal Consorzio per il Sistema Informativo del Piemonte, a cui la pubblica amministrazione piemontese affida da oltre quarant’anni la gestione e la realizzazione dei propri servizi ICT, ha premiato in modo innovativo i migliori talenti italiani.
Quindici laureati in discipline tecniche, informatiche e scientifiche, selezionati con il supporto di AlmaLaurea srl, che, oltre a essere assunti con un contratto di apprendistato, hanno l’opportunità di frequentare il master di secondo livello in Digital Innovation for the Public Sector, realizzato in collaborazione con Corep (Consorzio per la Ricerca e l'Educazione Permanente) e Università di Torino. “Si tratta di un percorso che offre opportunità professionali e di formazione mirata; l’obiettivo è quello di rispondere in modo puntale e rilevante alle richieste di un mercato, quello del digitale, che negli ultimi anni si è fortemente evoluto ed è diventato sempre più esigente”, racconta Barbara Gherra, Responsabile Gestione e Sviluppo Risorse Umane.
Il progetto Talenti CSI Piemonte si inserisce nella mission del Consorzio: realizzare servizi innovativi per le amministrazioni, aiutandole a essere più efficienti e moderne, dalla sanità alle attività produttive, dai beni culturali ai sistemi amministrativi, dal territorio alla formazione professionale e al lavoro.
Come e perché nasce questo progetto?
“CSI Piemonte dall’anno della sua fondazione e fino al 2009 ha investito molto sui laureati inserendoli ogni anno in azienda attraverso percorsi di formazione lavoro. Per alcuni anni il processo si è fermato, in ragione dell’evolversi del contesto istituzionale e normativo, finché nel 2018 non abbiamo deciso, grazie a un piano strategico mirato, di rilanciare la nostra realtà, implementando una serie di attività e servizi fortemente innovativi. Il messaggio che vogliamo trasmettere è che non siamo una software house qualsiasi, bensì un partner strategico per la crescita e l’innovazione della Pubblica Amministrazione. A questo fine, il Consorzio ha rimodulato e incrementato anche le opportunità formative e professionali rivolte a giovani laureati di talento. Il progetto Talenti CSI Piemonte, indirizzato a profili di indirizzo tecnico, informatico e scientifico, e finanziato dal Fondo Sociale Europeo, si inserisce in questo contesto di forte rinnovamento. Una prima edizione che prevede per i candidati selezionati non un semplice contratto di apprendistato, ma un Apprendistato di Alta Formazione e Ricerca, che comporta anche la frequenza del master in Digital Innovation for the Public Sector realizzato in collaborazione con Corep e Università di Torino”.
Qual è il valore aggiunto di questo progetto?
“Talenti CSI Piemonte è un percorso che offre opportunità professionali e una formazione mirata; l’obiettivo è quello di rispondere in modo puntale e rilevante alle richieste di un mercato, quello del digitale, che negli ultimi anni si è fortemente evoluto ed è diventato sempre più esigente. Da questo punto di vista, il master, coniugando formazione teorica ed esperienza pratica, permette ai giovani laureati assunti di arricchire il proprio curriculum con un titolo universitario di II livello e un know-how specialistico di alto profilo. A questa edizione di Talenti CSI Piemonte ne seguiranno con molta probabilità almeno altre due, visto che il nostro obiettivo è quello di inserire almeno cinquanta nuove figure nel prossimo triennio. Il progetto rientra in una partnership istituzionale molto positiva che da anni abbiamo con le Università del Piemonte e con Corep; insieme a queste realtà istituzionali condividiamo infatti una missione comune, ossia avvicinare capacità e competenze per creare una cultura dell’innovazione all’interno dell’amministrazione pubblica”.
Il percorso mette al centro la pubblica amministrazione. Da questo punto di vista, quanto e come può essere incisiva la digital transformation?
“L’Italia, rispetto ad altri Paesi Europei, è molto arretrata nel campo della digitalizzazione della pubblica amministrazione, anche per via della complessità della normativa che la contraddistingue. Il progetto CSI è nato nel 1977 proprio con questo obiettivo e in tempi in cui l’informatica era ancora agli albori. Il vantaggio è stato capire in anticipo che il digitale sarebbe stato la chiave di trasformazione del funzionamento dei servizi pubblici. Parliamo di un elemento strategico sia perché permette di semplificare e far funzionare meglio l’amministrazione pubblica al suo interno, sia perché permette di raggiungere i cittadini con servizi mirati ed efficienti che li agevolino nella vita di tutti i giorni”.
Quanto è importante nel campo del digitale la “formazione continua”?
“La formazione continua in un mondo come quello attuale è un elemento imprescindibile per ogni tipo di professione; nel digitale è ancora più essenziale perché i tempi di evoluzione della tecnologia sono rapidissimi e necessitano di risposte veloci e puntuali. Il nostro progetto risponde a questa esigenza”.
La scelta di AlmaLaurea come partner nella selezione dei candidati attraverso un mix di strumenti innovativi, online e offline, perché si è rilevata strategica?
“Per avviare questo processo di rinnovamento avevamo bisogno un partner che possedesse una conoscenza solida e approfondita del panorama universitario e che ci permettesse di entrare in contatto con giovani laureati di talento. La presenza capillare di AlmaLaurea su tutto il territorio italiano è stata fin da subito una garanzia, sia per il livello di know-how e di competenze che esprime, sia per la possibilità concreta di entrare in contatto con profili di alto livello in ogni parte d’Italia. È stata una scelta vincente: abbiamo portato nella nostra realtà giovani motivati e formati da diverse parti d’Italia e, in alcuni casi, li abbiamo stimolati a rientrare dall’estero offrendogli un’opportunità concreta di crescita professionale e personale nel loro Paese. AlmaLaurea ha inoltre permesso di compattare i tempi di selezione e di rispettare le scadenze del bando. Grazie all’ampia gamma di strumenti messi a disposizione è infatti riuscita, grazie all’online, ad accelerare le operazioni di raccolta e preselezione delle candidature, per poi approfondire in presenza la selezione dei profili più idonei”.
Nel processo di selezione delle candidature l’analisi delle soft skill è stata decisiva. Perché e come si lega questo elemento al mondo del digitale?
“Il digitale oggi è sempre più vicino a quello che definiamo lavoro collaborativo, knowledge sharing e networking. Le competenze hard, ossia la conoscenza degli strumenti e delle tecnologie a essi collegati sono un tassello che per avere forza e validità deve necessariamente essere condiviso, elaborato e comunicato. In questo senso, sono fondamentali le dinamiche della relazione e le skill che le accompagnano: la flessibilità intellettiva, il problem solving, l’attitudine a comunicare e a cooperare, la capacità di affrontare le sfide con uno spirito di curiosità e di apprendimento. L’innovazione, non possiamo dimenticarlo, è open e nasce dal contributo di tutto il team; hard e soft skill sono pertanto strettamente connesse, coesistono e si sostanziano l’una con l’altra. Da questo punto di vista, la proposta di AlmaLaurea ha perfettamente risposto al nostro bisogno; è stata l’unica a offrirci la possibilità di poter testare anche la digital agility dei candidati nel processo di selezione”.
Questo progetto e la collaborazione con AlmaLaurea possono essere ritenute una best practice ad alto valore sociale, a tutto vantaggio dei giovani laureati, delle imprese e delle realtà pubbliche. Perché?
“Questo progetto è un ottimo esempio di circolo virtuoso perché si è avvalso di tutte le risorse pubbliche che sono costitutive della nostra realtà. Grazie al know-how universitario e utilizzando il finanziamento del Fondo Sociale Europeo, favoriamo l’occupazione giovanile di qualità inserendo laureati che attraverso il loro lavoro contribuiscono allo sviluppo del sistema pubblico, in particolare alla digital transformation della pubblica amministrazione. AlmaLaurea è stata il punto di snodo di questo meccanismo: fin da subito ha infatti condiviso la nostra visione intercettando i profili corretti non solo dal punto di vista tecnico ma anche valoriale. Laureati allineati con il nostro progetto sia a livello di competenze che motivazionale”.
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