Orientamento in entrata e in uscita e best practices che favoriscono la comunicazione verso studenti ed imprese, dalla scuola all’università, fino al mercato del lavoro.
Intervista a Paolo Grasso della Direzione Servizi agli studenti dell’Università di Modena e Reggio. “E’ estremamente importante che scuole e università mettano a sistema strategie di comunicazione utili a diffondere la conoscenza anche grazie alle strumentazioni offerte dal digitale”.
Quanto sono importanti le azioni di orientamento volte a contrastare il fenomeno degli abbandoni al primo anno di università?
“Sono fondamentali e il nostro ateneo prima di altri ne ha compreso l’importanza mettendo a punto una serie di azioni volte ad agevolare il passaggio dalla scuola superiore all’università. A questo fine, abbiamo istituito un team di professionisti con le competenze necessarie per gestire l’orientamento in entrata e siglato una serie di accordi con le Scuole modenesi e reggiane. Grazie a questa collaborazione siamo riusciti ad implementare un serie di buone pratiche volte a contrastare il fenomeno degli abbandoni soprattutto al primo anno di università, che, come sappiamo, è uno dei maggiori punti di criticità del sistema formativo nazionale. In questo ambito, abbiamo individuato in AlmaLaurea, in particolare nello strumento AlmaOrièntati-AlmaDiploma, un partener strategico. Insieme abbiamo messo a punto uno servizio ad doc che prevede la somministrazione agli studenti del quinto anno di scuola superiore del questionario AlmaOrièntati, al termine del quale ogni diplomando riceve un profilo orientativo utile nella scelta del proprio futuro percorso universitario. Una volta ottenuto il profilo, gli studenti hanno inoltre la possibilità di confrontarsi all’interno del nostro ateneo con uno psicologo dedicato all’orientamento che li supporta nella scelta del percorso universitario più vicino alle loro aspirazioni e abilità”.
Avete anche creato l’evento Unimore Orienta?
“Sempre sul fronte dell’orientamento in entrata abbiamo ideato e realizzato Unimore Orienta, la principale iniziativa di orientamento che l'Università di Modena e Reggio Emilia dedica a coloro che, in procinto di completare gli studi superiori, intendono continuare il proprio iter formativo all'università. L’evento, giunto quest’anno alla sua dodicesima edizione, è volto a mettere in contatto il mondo della scuola superiore con quello dell’università per offrire agli studenti una panoramica più ampia e dettagliata possibile in merito ai percorsi offerti dal nostro ateneo”.
Gli esiti di questo percorso di orientamento si rilevano molto utili anche nella fase di orientamento in itinere, perché?
“Perché offrono ai nostri esperti di orientamento una base di dati “predittivi” utile a riorientare gli studenti che, al primo anno di università, intendono abbandonare il percorso scelto. Abbiamo inoltre costruito insieme ad AlmaLaurea una piattaforma all’interno del nostro ateneo che permette di profilare gli studenti attivando delle azioni di orientamento mirate. La prima, riguarda la realizzazione di un percorso online dedicato al metodo di studio e volto a potenziare le strategie di apprendimento messe in atto dagli studenti”.
E rispetto al mercato del lavoro, come si sta muovendo l’ateneo di Modena e Reggio Emilia?
“Il nostro ateneo attraverso all’Ufficio Placement è impegnato da tempo anche sul fronte dell’orientamento in uscita supportando con azioni concrete i laureati nel passaggio dall’università al mondo del lavoro. Grazie ad AlmaLaurea abbiamo istituito infatti una piattaforma che ci permette di gestire tutta una serie di tirocini curriculari ed extracurriculari, ma anche di intercettare la necessità di competenza richieste delle aziende e di realizzare durante l’anno una serie di presentazioni aziendali all’interno dell’università. Altro tassello fondamentale è la creazione del career day dell’ateneo, Morejobs, che favorisce l’incontro tra laureati e imprese. Da qualche anno abbiamo deciso di svolgerlo all’interno dei padiglioni delle Fiere di Modena, considerandola la struttura più adatta ad accogliere questo tipo di eventi. Inoltre, sempre grazie ad AlmaLaurea, abbiamo implementato uno strumento ottimale che permette ai laureati iscritti all’evento di inviare in anticipo la propria candidatura alle aziende presenti in base ai profili che stanno ricercando”.
La mancanza di una base condivisa di conoscenze adeguate quanto influisce?
“Anche se siamo nell’era del digitale e le possibilità di raccogliere le informazioni sono notevolmente aumentate, il livello di conoscenze in possesso degli studenti in merito alle possibilità e alle dinamiche che interessano mondo universitario e mercato del lavoro sono davvero esigue. Questo perché serve prima di tutto insegnare a scuole e università ad orientare i giovani affinché imparino a raccogliere e leggere le informazioni disponibili in modo corretto. Da qui l’idea di costruire all’interno del nostro ateneo un servizio che abbiamo chiamato Informa Studenti capace di offrire elementi utili al loro orientamento. Uno dei problemi maggiori degli atenei italiani consiste proprio nella incapacità di comunicare sia verso i ragazzi delle scuole secondarie sia verso le imprese. Da questo punto, è estremamente importante che scuole e università mettano a sistema strategie di comunicazione utili a diffondere la conoscenza, anche grazie alle strumentazioni offerte dal digitale”.
Un’evoluzione secondo lei c’è stata
“Un’evoluzione c’è stata e più ci occuperemo di comunicazione nei confronti di questo target più riusciremo a raggiungere ottimi risultati. Da questo punto di vista, risulta strategica, a mio avviso, la nascita che c’è stata negli ultimi anni di start up di giovani studenti e laureati capaci di operare come trait d'union tra sistema universitario e sistema delle imprese. Giovani che sulla base dell’esperienza vissuta riescono a captare le esigenze dei ragazzi”.
Il sistema AlmaLaurea che futuro ha?
“Il sistema AlmaLaurea rappresenta ormai uno dei soggetti istituzionali più rappresentativi per questo genere di attività: università, orientamento e lavoro. Il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca l’ha investita di una serie di attività che sono di strategica importanza per tutti gli atenei italiani e non solo; credo che, quando tutte le università italiane saranno convenzionate, AlmaLaurea diventerà fondamentale per attivare tutta una serie di nuove attività indispensabili per gli atenei, le imprese e, soprattutto, per gli studenti”.
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