Le Indagini sul Profilo e sulla Condizione occupazionale dei laureati permettono di analizzare le caratteristiche dei corsi di studio che appartengono alla classe di Lettere e di misurarne gli esiti occupazionali.
#1 Cosa si studia
Studi prevalentemente Lettere, Lingue e Letterature Moderne e Storia Medievale, Moderna e Contemporanea. Chi si è laureato prima di te ha conquistato il titolo triennale in media a 24,7 anni, impiegando 4,5 anni, con un voto medio di laurea pari a 104,6 su 110. Durante gli studi il 6,6% ha svolto esperienze di studio all’estero riconosciute dal corso di studi e il 29,1% tirocini formativi curriculari.
#2 Dopo la laurea di primo livello
Il percorso magistrale biennale più seguito dai laureati triennali in Lettere è Filologia moderna (57,1%); mentre il 15,9% opta per Filologia, letterature e storia dell'antichità.
#3 Dopo la laurea magistrale
Dopo 5 anni dalla laurea, l’83,2% di coloro che hanno scelto la magistrale biennale in Filologia moderna è occupato. Anche per chi ha optato per un percorso magistrale biennale di Filologia, letterature e storia dell'antichità l’occupazione risulta elevata: è pari all’86,2%.
#4 Il lavoro: retribuzione e contratto
I laureati in Filologia moderna a 5 anni dal titolo registrano retribuzioni pari a 1.211 euro netti al mese. È assunto con un contratto non standard (prevalentemente a tempo determinato) il 46,4% dei laureati, mentre il 37,9% ha un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato.
Per coloro che hanno scelto la strada di Filologia, letterature e storia dell'antichità, gli esiti a 5 anni la retribuzione è pari a 1.191 euro netti al mese, il 48,1% è assunto con un contratto non standard (prevalentemente a tempo determinato), mentre il 37,2 su cento hanno un contratto alle dipendenze a tempo indeterminato.
#5 Dove lavorano
La maggior parte dei laureati in Filologia moderna lavora nell’ambito dell'Istruzione e ricerca (63,1%), seguono a distanza Commercio (5,3%) e Stampa (4,2%).
Se ci si laurea in Filologia, letterature e storia dell'antichità, la maggior parte dei laureati si inserisce nel ramo dell'Istruzione e ricerca (82,8%).