Dopo l’ingresso dell’Università Milano Bicocca altri sette atenei hanno scelto di aderire al Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea: le Università di Milano Statale, Palermo, Brescia, Pisa, Bergamo, Pavia e la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Il Consorzio arriva così a rappresentare il 91% della popolazione dei laureati italiani con l’ingresso dei circa 25mila studenti che ogni anno conseguono il titolo nelle nuove università aderenti e che si aggiungono ai 230mila laureati che già annualmente entrano a far parte della banca dati AlmaLaurea.
“La richiesta di adesione di altre sette università è un’ulteriore conferma del valore raggiunto da AlmaLaurea che da 20 anni opera per integrare e valorizzare i sistemi di istruzione superiore, sia di terzo livello, università, che di secondo livello, grazie a AlmaDiploma - lo strumento rivolto alla scuola secondaria superiore - realizzando un modello, unico in Europa, capace di mettere in rete mondo della formazione, laureati e mercato lavoro”. Spiega il professore Andrea Cammelli, fondatore dal 1994 e direttore del Consorzio, che ricorda: “Il Consorzio da sempre persegue questi obiettivi, senza interessi politici ed economici, per restituire ogni anno agli atenei, agli organi di governo, ai neo laureati e alle loro famiglie, e alle imprese pubbliche e private una documentazione completa, tempestiva e affidabile”.
AlmaLaurea permette infatti di conoscere nel dettaglio le caratteristiche formative degli studenti; valutare e monitorare nel breve, medio e lungo termine gli esiti occupazionali dei laureati; valorizzare le esperienze professionali e formative dei giovani aiutandoli a entrare in contatto con il mondo del lavoro, sia in Italia che all'estero; agevolare le imprese nel processo di selezione dei candidati.
Ad oggi nella banca dati AlmaLaurea sono archiviati circa 2 milioni di curriculum vitae di laureati italiani e stranieri, certificati dalle università aderenti, e aggiornati in lingua italiana e in inglese.
Ma AlmaLaurea non cresce solo in casa, ma anche oltre confine: è infatti fortemente impegnata nell’internazionalizzazione dei propri servizi grazie alla realizzazione di progetti sostenuti dall’Unione Europea e finalizzati all’implementazione del suo modello in paesi come Marocco, Tunisia, Armenia, Croazia, Bosnia, Herzegovina, Serbia, Montenegro. L’obiettivo è stabilire rapporti di cooperazione in Europa e a livello extra-europeo, con particolare attenzione al bacino del Mediterraneo, ed offrire a partner esteri le proprie competenze per la costituzione di reti di atenei e banche dati di laureati, network internazionali utili alla valorizzazione dei giovani.